Cronaca

Rinascimento: dal 20 novembre il secondo episodio dedicato a Frà Bartolomeo

Brescia apre le porte al secondo appuntamento espositivo di Rinascimento, protagonista Frà Bartolomeo. Dopo il viaggio veneziano con Giorgione e Savoldo è l’ora di far visita alla Firenze del Cinquecento, con Bacco della Porta, meglio noto come Frà Bartolomeo.

Uno degli obiettivi principali della mostra “Rinascimento”, suddivisa in tre episodi, è valorizzare il patrimonio della Pinacoteca Tosio Martinengo, attualmente chiusa per lavori di ristrutturazione, che l’Amministrazione comunale si è impegnata a rendere nuovamente fruibile entro la fine del mandato. Una parte importante della collezione della Pinacoteca è temporaneamente collocata nel Museo di Santa Giulia e ha contribuito a dare vita ai percorsi espositivi ideati nell’ambito del ciclo di mostre “Rinascimento”. Si tratta di un’occasione imperdibile per conoscere i tesori che compongono il prezioso patrimonio artistico del Museo e della nostra città.

“Fra’ Bartolomeo. Sacra Famiglia a modello”, secondo episodio del ciclo di esposizioni – in mostra dal 20 novembre al museo di Santa Giulia – di cui si compone la rassegna “Rinascimento”, consente ai visitatori di confrontare tre opere che approfondiscono il tema della circolazione di determinati modelli iconografici nel contesto storico dell’epoca. In questo caso è stato preso in considerazione il modello della “Sacra Famiglia”. Uno dei motivi di interesse dell’esposizione dedicata a Fra’ Bartolomeo, maestro del Rinascimento fiorentino, è la presenza dell’Adorazione del Bambino, che è stata di recente restaurata e fa parte della raccolta della Pinacoteca Tosio Martinengo. Il conte Paolo Tosio l’acquistò come opera di Fra’ Bartolomeo, ma in seguito fu ritenuta erroneamente opera ottocentesca. Oggi nuovi studi e indagini ricollocano il dipinto in epoca cinquecentesca, avvalorando l’ipotesi di un’attribuzione alla bottega di San Marco, nella quale fu attivo Fra’ Bartolomeo. Nell’ambito della mostra, l’opera della Tosio Martinengo viene accostata all’Adorazione del Bambino di Fra’ Bartolomeo proveniente dalla National Gallery di Londra e per la prima volta in trasferta in Italia, opera certamente autografa e dunque utile a evidenziare ogni accostamento. Un altro pezzo pregiato, prestato dalla Galleria Borghese di Roma, è la Sacra Famiglia con San Giovannino, anch’essa nata nell’ambito della bottega di San Marco, che fa da contrappunto alle due precedenti opere e arricchisce i termini di confronto.

“Compiendo una scelta che vuol essere non scontata, abbiamo deciso di indagare la figura di Fra’ Bartolomeo e della sua cerchia, chiamando a raccolta alcuni dei massimi studiosi internazionali dell’argomento, ossia Serena Padovani e Chris Fischer – ha svelato Paolo Bolpagni che insieme a Elena Lucchesi Ragni e Roberta D’Adda ha curato la mostra – Al di là della bellezza e dell’importanza delle opere esposte, la mostra consente di riflettere sulla figura del frate-pittore e di far luce così su un autore e un contesto che, pur essendo centrali negli sviluppi della grande vicenda del Rinascimento fiorentino, sono meno noti al grandi pubblico”.

L’opportunità offerta alla cittadinanza di ammirare queste tre opere mette in luce l’attenzione dell’amministrazione comunale per la vita culturale bresciana. Un aspetto da sottolineare, che appare evidente già a partire dall’attività di preparazione della mostra “Rinascimento”, “è la rete di relazioni che il Comune di Brescia è stato in grado di instaurare con prestigiosi musei nazionali e internazionali come la Galleria Borghese di Roma e la National Gallery di Londra”, ha sottolineato l’assessore alla Cultura Laura Castelletti durante la conferenza stampa di presentazione della mostra. Grande soddisfazione espressa anche dal direttore di Brescia Musei, Luigi Di Curato, e dal presidente della Fondazione Massimo Minini che, a più riprese, hanno sottolineato come l’intera mostra Rinascimento, di cui Frà Bartolomeo è “solo” il secondo episodio (preceduto dall’esposizione di Giorgione e Savoldo e a cui seguirà Raffaello) rappresenti “un nuovo metodo di proporre l’arte, partendo dal basso per porre, nella lunga distanza, il segno del cambiamento”. E ancora, ha aggiunto Minini, “non si tratta di mostre ‘muscolose’ ma di opere propedeutiche alla riapertura della Pinacoteca Tosio Martinengo per riportare Brescia nel mondo e il mondo dentro Brescia”.

Anche in occasione di questo secondo episodio dedicato a Frà Bartolomeo, proseguiranno gli eventi collaterali, già sperimentati e consolidati durante il primo episodio: le visite guidate alla scoperta delle testimonianze rinascimentali della città, il corso di storia dell’arte, gli incontri con i curatori dei musei prestatori, i percorsi per le scuole.

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Redazione BsNews.it
Tags: eventimostre

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