Dopo 40 anni di teleriscaldamento, che a Brescia partì prima che in ogni altra città, è la volta del condizionamento estivo per rinfrescare anziché riscaldare: non è un’utopia bensì un progetto vero e proprio che porterà presto alla sperimentazione sul campo.
L’azienda di Lamarmora già da anni sfrutta una tecnologia che le consente di rinfrescare grandi complessi, come ad esempio l’Università di via Branze e l’Ospedale Civile. L’obiettivo delle sperimentazioni in corso negli ultimi mesi invece mira a realizzare una nuova tecnologia che consenta di avere il refrigerio anche in semlici palazzine, utilizzando le tubature esistenti e non, come avviene in università e al Civile, appositi canali. La novità è raccontata stamane sulle colonne di Bresciaoggi: grazie al supporto di univeristà straniere, come l’Ateneo di Berlino, da anni in contatto con A2A, e ai progetti sperimentali in corso in altri paesi, Norvegia, Danimarca e Svizzera, grazie agli scambiatori termici i laboratori di A2A stanno cercando di rendere possibile il teleraffrescamento domestico, che manderebbe in soffitta gli impianti di condizionamento privati installati nelle case, split e pinguini portatili.
(a.c.)
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