Ha aderito quasi l’80% dei metalmeccanici dell’Iveco allo sciopero e alla manifestazione di questa mattina a Brescia: gli operai scesi in piazza si sono diretti alla Camera del Commercio di Brescia dove è previsto un incontro con i delegati al quale parteciperà anche il segretario generale della Fiom Landini. Ma Cgil di Brescia fa sapere che la mobilitazione prosegue e promvuove uno sciopero di quattro ore per la giornata di venerdì 17 ottobre con presidi a Brescia, Palazzolo, Desenzano, Gardone Val Trompia e Manerbio. Lo sciopero riguarderà i lavoratori e le lavoratrici di Industria, Terziario, Cooperazione, Agricoltura e Artigianato (ad esclusione quindi dei settorisoggetti alla legge 146 sulla regolamentazione degli scioperi). La giornata di sciopero provinciale precede la mobilitazione nazionale promossa dalla Cgil a livello nazionale in programma il 25 ottobre a Roma.
"La scelta di porre il voto di fiducia sul Jobs Act conferma che siamo di fronte a un Governo che non è minimamente intenzionato a modificare la propria politica. Il confronto con le Parti Sociali è considerato un atto rituale non impegnativo. Un fatto gravissimo, una “delega in bianco” al Governo per cancellare diritti e tutele fondamentali nel lavoro" – fa sapere in una nota l’Associazione. "Siamo di fronte ad un atto che non trova precedenti nella storia sociale e democratica del Paese. Si vuole cancellare e non estendere lo Statuto dei Lavoratori, modificando l’art. 18 e liberalizzando così i licenziamenti, rendendo l’imprenditore unico arbitro del rapporto di lavoro, consegnando alle aziende la possibilità di demansionare con decisione unilaterale i lavoratori e liberalizzando a discrezione dell’azienda il controllo a distanza sui lavoratori".
Per questo la Cgil chiede che si attivi " una nuova politica economica che faccia ripartire gli investimenti, pubblici e privati, che crei lavoro di qualità e stabile, che aggredisca l’emergenza occupazionale, che sostenga la domanda, abbandonando la politica di austerità; la creazione di un nuovo sistema di tutele contro la disoccupazione per tutti i lavoratori: Cassa integrazione universale, indennità di disoccupazione estesa alle diverse tipologie di lavoro, Contratti di solidarietà; riforma del mercato del lavoro, cancellando la selva di contratti precari esistenti". Chiede inoltre di rinnovare i contratti di lavoro pubblici e privati di milioni di lavoratrici e lavoratori, rendendoli inclusivi di tutte le tipologie di lavoro; abolire l’art. 8 della legge 138 che consente la deroga a leggi e contratti; riformare il sistema degli appalti e una "una nuova politica fiscale che crei giustizia e redistribuisca reddito, per drenare le risorse necessarie ad affrontare la crisi e sostenere il welfare; una radicale revisione della Legge Fornero sulle pensioni, rendendo flessibile l’uscita".
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