La Cgil di Brescia “denuncia”, tramite un comunicato stampa diffuso oggi, la presenza di una discriminazione nel bando di selezione di personale per il servizio del numero unico d’emergenza 112 di Brescia dell’Azienda regionale emergenza urgenza (Areu). Nella nota il sindacato spiega di aver inviato con l’Asgi e la Fondazione Piccini una lettera all’Areu per chiedere la modifica del bando e di aver segnalato la questione anche all’’Ufficio nazionale antidiscriminazioni.
Nel bando “incriminato” si ricercano operatori che dovranno rispondere alle chiamate al call center e smistarle al servizio di emergenza competente. Uno dei requisiti per poter accedere alla selezione, oltre ad essere in cassa integrazione, è il possesso della cittadinanza italiana, escludendo così la selezione per i cittadini stranieri.
La Cgil sottolinea che l’inserimento del requisito è illegittimo, in quanto la posizione lavorativa oggetto del bando è inquadrata nella categoria del pubblico servizio e gli incaricati di pubblico servizio, così come stabilito dall’articolo 358 del codice penale, non possono esercitare i poteri tipici della pubblica funzione, che possono essere riservati solo ai cittadini italiani. Senza contare il fatto che, sottolinea sempre la Cgli, la recente Legge Europea, la 97/2013, ha esteso ai soggiornanti di lungo periodo e ai rifugiati politici l’accesso al pubblico impiego.
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