Dopo oltre 11 giorni, pari a 275 ore, lo speleologo tedesco vittima di un grave incidente alla profondità di 980 m nella grotta Riesending-Schachthöhle è stato evacuato dalla cavità grazie all’impegno congiunto dei tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) e dei servizi di soccorso speleologico austriaco, svizzero, tedesco e croato. Alle operazioni hanno partecipato, per il team italiano, 109 tecnici del CNSAS organizzati su più turni di lavoro. Dividendosi in più squadre, non hanno esitato ad accorrere sulle montagne bavaresi per portare soccorso ad uno speleologo tedesco infortunatosi alle 01:30 dell’ 8 giugno alla profondità di -980 m nella più grande grotta della Germania.
I tecnici italiani hanno lavorato ciascuno per diverse decine di ore senza interruzione e senza risparmiare le proprie energie movimentando la speciale barella col ferito in tutti i tratti profondi e pericolosi della grotta. Un contributo determinante alla sopravvivenza del ferito è stato dato da tutti i tecnici coinvolti nell’accudire l’infortunato e dai 5 medici e 3 paramedici del CNSAS – tutti esperti in soccorso medicalizzato in ambiente ostile. I membri dell’equipe della Commissione Medica del CNSAS sono stati i primi a raggiungere ed a medicalizzare il ferito ed a seguirlo per tutto il percorso di evacuazione fino a pochi metri dall’uscita. Lo speleologo infortunato è finalmente in salvo, ma l’intervento e la mobilitazione del CNSAS e del team internazionale di soccorso continua senza interruzione finché l’ultimo tecnico non sarà uscito dalla grotta Riesending-Schachthöhle ed elitrasportato al campo base.
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