Centropadane, il nuovo cda rompa con il passato. A chiederlo è Legambiente che chiede alla società autostradale – ora guidata dal presidente della Provincia di Brescia Daniele Molgora – di “mettere fine alla costruzione di strade inutili” e di dedicarsi esclusivamente a gestire la rete esistente.
ECCO IL TESTO DEL COMUNICATO
Il nuovo C.d.A. della Centropadane rompa con le politiche del passato. E’ ora di mettere fine alla costruzione di strade inutili che hanno cementificato tanto suolo agricolo della Bassa e creato una voragine di debiti che ha portato vicino al default l’ A21. E’ il caso della Corda Molle: 17 km di nastro d’asfalto costata ben 244 milioni di euro, doppione delle parallele A4 e della nuova tangenziale Sud di Brescia. Il nuovo consiglio, caratterizzato da un precario equilibrio, si trova ora a fare i conti con una concessionaria priva di valore anche perché priva della concessione statale scaduta da tre anni. La Centropadane va ricondotta al suo ruolo originale di gestore della rete con una struttura snella e non clientelare che trasferisce i profitti della gestione monopolista nelle casse degli enti locali proprietari e non in avventurosi investimenti camuffati da priorità trasportistiche. La grandeur autostradale del management uscente si è dimenticata delle mitigazioni e delle compensazioni ambientali a scapito della progettazione di inutili grandi opere come la Cremona -Mantova e il terzo ponte sul Po. Il recupero di autonomia nei rapporti con costruttori e banche e l’abbandono dei maxi progetti è la strada maestra per ridare ruolo e dignità ad una azienda che grazie alla frammentazione degli azionisti pubblici e alla assenza di controllo e indirizzo del ministero dei Trasporti ha cambiato, peggiorandola, la sua missione originaria.
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