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Trasportava clandestini nascosti nel furgone: marocchino arrestato dalla Polizia

Il Commissariato della Polizia di Desenzano del Garda nei giorni scorsi ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dall’Ufficio del Gip del Tribunale Ordinario di Brescia, nei confronti del cittadino marocchino A.A. di anni 50, residente a Trenzano, munito di regolare permesso di soggiorno, per aver fatto entrare illegalmente in Italia clandestini suoi connazionali.

Le indagini, dirette dal Dirigente del Commissariato Bruno Pagani, sono iniziate a febbraio con l’effettuazione di numerosi servizi di appostamento e pedinamento che hanno portato a scoprire che  dietro la facciata di una attività commerciale lecita di “Import-export” tra l’Italia ed il Marocco si insinuava un più proficuo e remunerativo progetto criminoso finalizzato all’introduzione di clandestini sul territorio nazionale.

L’indagato utilizzava il proprio furgone, un Fiat daily, opportunamente modificato al fine di creare uno spazio, attraverso lo spostamento della paratia di separazione tra la cabina dal vano di carico, occultato da una lastra collocata dietro i sedili che scorreva su apposite guide in metallo fatte saldare appositamente all’interno della cabina del mezzo. Nello spazio in questione prendevano posto uno-due clandestini che nascosti potevano facilmente superare i controlli alla frontiera sia alla partenza dal Marocco che all’arrivo in Italia. Normalmente il trasporto del furgone avveniva via mare a bordo di navi di linea dal porto di Tangeri a quello di Genova. Durante la navigazione il clandestino rimaneva nella cabina in uso all’arrestato mentre durante le fasi di imbarco e  sbarco, nelle quali vi erano i controlli di frontiera, prendeva posto nella botola nascosta all’interno del veicolo.  Il compenso pattuito per ogni clandestino era di 7.000 Euro e si ritiene che detta attività criminosa fosse in essere da almeno 1 anno.

Acquisti gli elementi diretti a ricostruire i fatti predetti la polizia ne ha informato il pm Isabella Samek Lodovici della Procura della Repubblica di Brescia,  che coordinava le indagini, la quale fatte proprie le risultanze investigative richiedeva ed otteneva dal Gip l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’indagato. 

Quest’ultimo è stato condotto a Canton Mombello, mentre il furgone usato è stato sottoposto a sequestro preventivo a seguito dell’emissione del relativo provvedimento emesso dal Gip competente.

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Redazione BsNews.it

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