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Mozzi primo al traguardo, ma le polemiche infiammano l’epilogo della corsa

La sua macchina per due volte consecutive era stata esclusa dalla gara, quest’anno invece non solo è stata ammessa, ha anche ottenuto un punteggio moltiplicatore di 1,80 che di fatto l’ha favorita enormemente nella classifica finale, tanto da farla finire in testa. Per il mantovano Giuliano Mozzi la vittoria dell’edizione 2014 della Mille Miglia ha un sapore agrodolce.

Già primo dopo la terza tappa, Mozzi, che guidava una Lancia Lambda Spider Casaro del 1928, ieri ha badato a gestire il vantaggio fino all’arrivo a Brescia. Dietro dietro di lui Alessandro Gamberini e sul terzo gradino del podio non il bresciano Andrea Vesco su Fiat 514 MM, squalificato dalla giuria per aver sbagliato percorso a Reggio Emilia, ma il siciliano Giovanni Moceri, per il terzo anno consecutivo con la medaglia di bronzo al volante di un’Aston Martin Le Mans. Quarto posto per Ezio Salviato su Bugatti T40, davanti al vincitore dello scorso anno Juan Tonconogy. Al sesto posto il bresciano Fabio Salvinelli, poi l’argentino Carlos Sielecki (primo nel vincitore nel 2003), il giapponese Kyoto Takemoto e il bergamasco Andrea Belometti. Solo decimo il mitico Giuliano Canè, vincitore di tante edizioni della gara.

Le polemiche, iniziate già nei giorni scorsi, sono esplose nel pomeriggio durante la cerimonia di premiazione al Teatro Grande. Se Alessandro Gamberini, per ordine di scuderia Alfa Romeo, non ha gettato benzina sul fuoco, ci hanno pensato Giovanni Moceri e Tiberio Cavalleri, terzi sul podio,  a spingere sul pedale delle polemiche. Le parole dei due sono riportate sulle colonne di Bresciaoggi nel numero in edicola stamane: «Non riconosco il risultato finale di questa manifestazione: per me il vincitore è Gamberini, che ha corso una Mille Miglia magnifica. La gara non si è svolta regolarmente: ha vinto una macchina, ma non ha vinto l’uomo. Quando si partecipa a una competizione sportiva bisogna accettarne il regolamento, non cambiarlo in corsa. Alla Mille Miglia i giochi sono fatti fin da gennaio, con coefficienti delineati e macchine certe. Cambiare un valore a un giorno dalla partenza non è un bel gesto e un bel segno. Per questo c’è così tanta amarezza». Sulla stessa lunghezza d’onda Cavalleri, il suo navigatore: «La Mille Miglia è una gara straordinaria, ma andrebbe corsa con spirito diverso, in un clima di serenità, di lealtà e di uguaglianza. Quest’anno, purtroppo, la gara è stata fortemente compromessa. Anche se con coefficienti che sono dovuti all’età delle macchine e all’eventuale partecipazione alla Mille Miglia storica, ogni sportivo dovrebbe essere messo sullo stesso piano. È incredibile pensare che una macchina esclusa per due volte consecutive sia divenuta eleggibile all’improvviso e abbia ottenuto un merito e un innalzamento del coefficiente il giorno prima della partenza».
(a.c.)

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Redazione BsNews.it

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