Il caso del cromo esavalente in via Razziche ad oggi risulta ancora “inspiegabile”. Fatto che non piace per niente ai condomini che l’11 marzo scorso hanno aperto i rubinetti delle loro case e dopo aver prelevato l’acqua corrente l’hanno fatta analizzare, scoprendo che la concentrazione di cromo esavalente era superiore ai limiti di legge, 65 microgrammi per litro contro i 50 consentiti dalla legge.
In un incontro successivo con l’assessore all’Ambiente del Comune, Gianluigi Fondra aveva assicurato ai residenti una spiegazione, ma “non è pervenuta alcuna risposta ufficiale”. Una delusione per chi si aspettava altro dall’amministrazione comunale. “Ci dispiace veramente molto dell’accaduto – si legge in una nota dei residenti – a maggior ragione ci dispiace che questo sia avvenuto con questa Amministrazione Comunale, votata e voluta dalla maggioranza di noi cittadini anche perché si era dichiarata come particolarmente sensibile alle problematiche ambientali”.
Ma ciò che rammarica maggiormente i residenti di via Razziche è che “invece di cercare le cause di un fatto così grave si è cercato di rendere noi cittadini di via Razziche poco credibili”.
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