Tra coloro che questa mattina, davanti al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, hanno partecipato alla giornata in memoria delle vittime del terrorismo, c’era anche Manlio Milani, presidente della Camera della Memoria, impegnato da quel tragico 28 maggio di 40 anni fa in cui perse la giovane moglie in seguito allo scoppio della bomba in piazza Loggia, a tenere acceso il ricordo.
Milani non si è quindi lasciato scappare l’occasione di parlare davanti alle più alte cariche dello Stato, e lo ha fatto con la sua solita compostezza, non per questo meno incisivo: “Dalle ultime pronunce della Corte di cassazione sulla natura neofascista dell’attentato di piazza Loggia, emerge che chi ha portato avanti il progetto eversivo ha usufruito di coperture di uomini delle istituzioni – tuona – Sappiamo che vi sono persone che continuano a convivere con questi silenzi: alcuni per un assurdo senso del dovere, altri che preferiscono rimuovere i sensi di colpa. Mi sento di rivolgermi a voi, uomini in silenzio. Se non c’e’ odio, possiamo trovare uno spazio di parola. Dove poter dire, ascoltare e interrogarci sul perché di quella violenza”.
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