Secondo le associazioni WWF Lombardia, Lega Abolizione Caccia Brescia e Sva Legambiente Brescia, il censimento regionale dei richiami vivi posseduti dai cacciatori bresciani, in realtà è “sanatoria, perché migliaia di questi uccelli sono detenuti illegalmente”. Definizione che ha dato il via ad un esposto presentato in Procura dalle associazioni ambientaliste che sono convinte che le modalità dell’autocertificazione lascino ampi spazi alla sincerità dei possessori di richiami vivi.
Per le associazioni il censimento dei volatili è quindi “una legalizzazione di fatto di fauna protetta, con numeri e specie fuori controllo, che potrà rivelarsi una vera e propria truffa ai danni dello Stato, con conseguenze economiche per tutti i cittadini se la Commissione Europea procederà con la procedura di infrazione n.2014/2006 alla Direttiva uccelli, aperta nei confronti del nostro Paese, proprio per la superficialità delle politiche venatorie in diverse regioni italiane, Lombardia in testa, per quanto riguarda cattura, cessione e detenzione di richiami vivi”.
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