La sentenza di ieri (venerdì 28) ha posto fine alla vicenda processuale di Tersilla Tanghetti, la santona di Prevalle, accusata insieme ad altre quindici persone del reato di riduzione in schiavitù all’interno di una presunta setta. L’ultima accusa rimasta in piedi contro la 57enne lumezzanese, ovvero associazione a delinquere, è stata archiviata dal punto di vista giuridico dal giudice Vittorio Masia che ha emesso una sentenza di non luogo a procedere per avvenuta prescrizione.
Già a luglio 2013 il giudice aveva dichiarato il non luogo a procedere per avvenuta prescrizione per quanto riguarda i reati di maltrattamento e sequestro di persona. A dicembre invece la Cassazione aveva respinto il ricorso della Procura contro la sentenza del gup Francesco Nappo che aveva dichiarato il non luogo a procedere per i reati di riduzione e mantenimento in schiavitù. Con ieri dunque, si è giunti all’epilogo della vicenda Tanghetti.
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