Dopo il sì del Consiglio Comunale alla vendita delle azioni di Centropadane, interviene sull’argomento anche il Presidente di Legambiente Dario Balotta che pone l’attenzione su come spendere i proventi derivanti dalla cessione e sul fatto che sia necessario far valutare il prezzo del pacchetto di maggioranza da una banca d’affari. 

DI SEGUITO IL COMUNICATO INTEGRALE

La cessione di Centropadane non pone soltanto il tema di come spendere le risorse ricavate dal Comune e dalla provincia di Brescia. Anche quest’ultima  dovrebbe aprire un dibattito su come utilizzare i proventi della vendita,come già avvenuto in Comune. Prioritaria è la valutazione della congruità del prezzo di vendita che comprende il valore del premio di maggioranza. A questo proposito,chiediamo che il Comune,la provincia e gli altri due partner, la  Camera di Commercio e la Serenissima,  aggregati per la vendita del 55% delle azioni, facciano  valutare ad una banca d’affari il valore di mercato del pacchetto di maggioranza della A 21. Centropadane è indebitata per 160 milioni con le banche, ma rimane un monopolio naturale con consistenti rendite di posizione che passerebbero dalla mano pubblica a quella privata. Ad  abbassare il valore della concessionaria, che unisce Brescia con  Piacenza, ci sono  tante opere inutili, prima fra tutte la inutilizzata “corda molle”,costata 240 milioni di euro, per collegare lo scalo di Montichiari dove transitano 10.600 passeggeri ogni anno. Questi,allegri, investimenti, ideati dagli enti locali nel passato, adesso si pagano cari. Una valutazione "terza" eviterebbe di prendere a riferimento il basso valore di vendita delle azioni cedute alcuni mesi orsono dalla provincia di Piacenza a 27 euro l’una. Per massimizzare la vendita in questa fase di crisi nella procedura di gara europea per la cessione delle azioni, andrebbero inserite,come condizione, il mantenimento e la priorità realizzativa delle opere di compensazione ambientale, la clausola sociale  e la cancellazione della più inutile delle autostrade programmate  in Italia, come la Cremona-Mantova.  I troppi errori nelle politiche di investimento, fin qui realizzate dagli enti locali azionisti di Centropadane bresciani, cremonesi e piacentini, andrebbero recuperati con un meno rinunciatario capitolato di vendita.

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Redazione BsNews.it

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