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Aci Brescia, Bonomi e Scio incandidabili?

Le liste e le candidature per le elezioni del consiglio direttivo dell’Aci di Brescia sono state depositate da pochi minuti. Ma presto, quando la commissione elettorale vaglierà la posizione dei diversi aspiranti, potrebbero esserci sorprese clamorose.

Oltre al controllo dei requisiti delle liste (a partire dal numero delle firme), infatti, i componenti della commissione – proprio oggi si sono registrate le dimissioni di uno dei membri, che sarà rimpiazzata da un’altra figura indicata dal commissario Matteo Piantedosi – dovranno accertare che tutti i candidati siano in possesso dei requisiti per presentarsi. Tra questi – come stabilito dallo Statuto Aci e dal Regolamento dell’assemblea – vi è anche il fatto che gli aspiranti consiglieri devono aver rinnovato la tessera entro il 13 gennaio 2014. E qui scatta il problema. Perché nell’elenco ufficiale dei soci Aci a quella data – che Bsnews.it ha avuto modo di visionare e di cui pubblichiamo un estratto allegato all’articolo – mancano nomi eccellenti tra quelli che sono stati annunciati ai giornali come candidati. E’ il caso del candidato presidente della lista “Rinnovo nella tradizione”, Aldo Bonomi. Ma anche Enrico Scio, che avrebbe preso il posto dell’ineleggibile Eugenio Bodini nella stessa lista, si trova nella medesima condizione in qualità di candidato al consiglio direttivo Aci (come revisore dei conti il problema non si porrebbe).

Una situazione che ha del clamoroso, perché – se la commissione, come pare dalla lettura delle regole, dovesse dichiarare i due incandidabili – la lista di Attilio Camozzi avrebbe assicurati almeno due posti nel prossimo consiglio, visto che quella di Bonomi verrebbe letteralmente dimezzata. E se anche Bonomi dovesse superare lo scoglio della commissione e vincere le elezioni, il rischio di un eventuale ricorso – che potrebbe portare a un nuovo commissariamento dell’ente di via Enzo Ferrari – si profila come più che reale.

Del resto le carte sembrano parlare chiaro. E non in favore di Bonomi. L’articolo 8.1 del regolamento dell’assemblea recita testualmente che “sono eleggibili alla carica del Consiglio direttivo i soci persone fisiche che risultino tali alle date previste dall’articolo 4 comma 1”, in cui si afferma che “possono partecipare all’assemblea i soci dell’Ac Brescia che risultino tali alla data di convocazione e che mantengano la qualità di socio anche alla data di svolgimento dell’assemblea stessa”.

Dunque per godere dell’elettorato passivo e attivo alle elezioni del 15 aprile è necessario aver richiesto e rinnovato l’iscrizione entro il 13 gennaio 2014, data di indizione delle elezioni fissata dal commissario Aci Matteo Piantedosi. Oltre che mantenere lo status di socio alla data di svolgimento delle elezioni e godere delle condizioni stabilite dall’articolo 51 dello statuto, tra cui quella di avere “un’anzianità di associazione all’A.C.I. di almeno 1 anno alla data della delibera di indizione delle votazioni” (quest’ultima la ragione per cui l’imprenditore Eugenio Bodini ha dovuto rinunciare alla candidatura con Bonomi, ndr).

E qui scatta il problema perché – stando all’atto ricognitivo – Bonomi non risultava aver rinnovato la tessera entro il 13 gennaio 2014. Ma probabilmente il giorno dopo. E poco pare contare – leggendo le carte – il fatto che questo ripristini la sua qualità di socio in continuità con il tesseramento precedente. Perché il termine del 13 appare tassativo al fine di definire la platea degli aventi diritto all’elettorato passivo, essendo questa la data del cosiddetto “atto ricognitivo” che fissa una immagine statica degli associati e ne consente il conteggio finito.

A determinare la perentorietà della scadenza è l’articolo 39 dello statuto. Si legge: “Chi aspira ad ottenere la qualità di socio deve presentare apposita domanda ed è tenuto a versare l’importo stabilito per la quota sociale. La qualità di socio si acquista, a tutti gli effetti, dalle ore 24 del giorno di presentazione della domanda e del pagamento della quota”. Tradotto: Bonomi avrebbe rinnovato la tessera entro i termini (un mese) fissati per avere continuità nell’iscrizione, ma non avrebbe pagato entro la scadenza fissata per essere candidato per il consiglio direttivo. Ai commissari l’ardua sentenza.

In serata è arrivata la replica di Aldo Bonomi, di cui riportiamo di seguito il testo integrale:

 

"A seguito della notizia diffusa nella tarda mattinata di oggi che mette in dubbio la mia candidabilità e quella di Enrico Scio alle elezioni del Consiglio Direttivo di AC Brescia, mi sento in dovere di precisare che prima di comporre la lista definitiva dei Candidati ho personalmente, col sostegno dei miei più stretti collaboratori, provveduto ad ogni verifica indispensabile affinché qualsiasi spiacevole insinuazione in tal senso potesse avere anche il minimo fondamento.

Ho ottenuto ampie e autorevoli rassicurazioni che mi hanno così consentito di presentare una squadra di professionisti che opereranno nella massima serenità e, soprattutto, nel rispetto di tutte le disposizioni relative ai requisiti richiesti. “Rinnovo nella Tradizione” prosegue nella messa a punto del suo piano di lavoro mantenendo come obiettivo principale una gestione trasparente e corretta per il bene dell’AC Brescia e di tutti i suoi associati".

 

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Redazione BsNews.it

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