Anche il movimento Antimovida di Brescia (che si batte per la difesa della quiete dei residenti nella zona del Carmine) è diventato parte integrante del coordinamento nazionale “anti-movida”, nato ufficialmente il 19 febbraio.
L’iniziativa, partita da Torino, coinvolge 15 città: con Brescia, ci sono i cittadini di Lecce, Roma, Firenze, Genova, fino a Casale Monferrato.
Come riporta il Corsera edizione bresciana, il progetto del Coordinamento consiste innanzitutto in una appello alle istituzioni perché “tutelino la salute dei residenti, dei giovani e anche dei beni monumentali e storici”. L’intento non è quello di dire “No” alla movida, ma alla sua “degenerazione incontrollata”.
“E’ fondamentale – ha spiegato Simonetta Chierici, di Torino, alla presidenza del Coordinamento – che le amministrazioni facciano rispettare le regole che ci sono". Un modello? "Parma. Il sindaco Pizzarotti e’ riuscito a conciliare gli interessi degli esercizi commerciali, dei giovani che si vogliono divertire e dei residenti che vogliono riposare. Come Coordinamento vorremmo mettere in comune esperienze e informazioni, in particolare sul piano giuridico, per fare proposte costruttive e spingere sindaci e amministrazioni a diventare virtuosi su questo problema".
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