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Differenziata a Brescia, il Forum delle associazioni per il ciclo dei rifiuti preferisce il “porta a porta”

Oggi, 14 gennaio 2014, allo scopo di promuovere la massima informazione e la sensibilizzazione dei cittadini per una gestione sostenibile dei rifiuti, si è costituito il Forum delle associazioni per il ciclo di rifiuti sostenibile. Dopo un confronto iniziale tra le associazioni e comitati presenti, centrato sulle numerose e documentate esperienze di comuni italiani anche di grandi dimensioni, ha deciso all’unanimità di sostenere il metodo di raccolta domiciliare detto anche “porta a porta”, con una tariffa puntuale (ossia in grado di tassare la quantità dei rifiuti prodotti dalla singola utenza e destinati a incenerimento o discarica), su cui anche il sindaco Del Bono si è espresso favorevolmente durante la campagna elettorale.

DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO:

Questa comune visione è un bene per la città, perché avere moltee associazioni ambientaliste a sostegno di un progetto razionale ed efficiente, e disponibili a collaborare sulla promozione e implementazione del sistema, può rendere più condivisa la transizione verso le nuove modalità. Il Forum intende quindi dialogare con i cittadini e le aziende, consapevoli che la fase più delicata sia quella di preparare per tempo i cittadini e i soggetti economici a questo passaggio, spiegandone nel dettaglio gli aspetti organizzativi e i benefici ambientali, occupazionali ed economici. La bontà del sistema porta a porta è evidenziata dal fatto che questo metodo viene scelto dalle amministrazioni politiche lungimiranti -sia di destra che di sinistra- che hanno a cuore il miglioramento del sistema di gestione. La raccolta domiciliare è incentivata e promossa sia dall’Europa che dal programma regionale di gestione dei rifiuti come unico sistema efficiente ed in grado di raggiugere risultati eccellenti. Essa assicura una riduzione significativa dell’indifferenziato, un aumento della frazione differenziata di qualità, condizioni di salute e sicurezza adeguate per i lavoratori addetti e una responsabilizzazione del cittadino, che assume abitudini di acquisto consapevole dei beni di consumo. La decisione sul sistema di raccolta non è ideologica, ma si basa sulla ormai consolidata esperienza di oltre 2500 comuni in Italia, tra cui ben 16 capoluoghi di provincia, che da Salerno a Trento hanno fatto questa scelta, allo scopo non solo di garantire il raggiungimento degli obiettivi minimi di legge, ma anche di orientare l’economia dei rifiuti verso la prevenzione, e a minimizzare gli smaltimenti, riducendo così gli impatti ambientali della filiera dei rifiuti e lo spreco di risorse preziose che appartengono anche alle generazioni future.

Il futuro della gestione dei rifiuti sarà sempre più legato alle fabbriche di materiali e alla progettazione intelligente dei beni, divenendo sempre più residuale il ruolo di discariche o inceneritori. Sul fronte economico anche uno studio statistico della regione Lombardia ha confermato che i comuni che attuano il porta a porta spendono di meno, rispetto a quelli cassonetizzati. Ciò trova conferma nei piani finanziari di Comuni importanti anche del bresciano. Il passaggio al sistema domiciliare riduce le scorciatoie allo smaltimento facile, e altri comportamenti fraudolenti da parte di cittadini e aziende, quindi permette di fare prevenzione da subito e se si introduce una tariffa puntuale si aggiunge un secondo tassello fondamentale, in grado di ridurre significativamente le quantità di rifiuti all’origine.

Da ultimo, come testimonia l’esperienza di Trento, passata direttamente dal cassonetto al porta a porta anche nelle zone centrali del Comune, la qualità scadente dei rifiuti riciclabili raccolti con il sistema a calotta è tra le ragioni più evidenti per evitare tale sistema. Il porta a porta favorisce la nascita di nuove attività sul territorio, rafforza i progetti di prevenzione e riduzione (si pensi ai prodotti sfusi, alla spina, ecc.), crea nuova occupazione, favorendo dinamiche positive per la nostra economia. Investire oggi decisamente nella raccolta differenziata può consentire un rinnovato rapporto fra pubblico e privato, favorendo la realizzazione di impianti di recupero e riciclaggio ad elevata tecnologia che possono generare nuove opportunità produttive e occupazionali. ‘Ripensare Brescia è oggi un vero imperativo’, in questo modo si apriva la lettera che accompagnava il programma elettorale di questa amministrazione. Crediamo fermamente che l’adozione del sistema di raccolta "porta a porta" sarebbe un importantissimo passo verso la sostenibilità e restituirebbe alla politica il ruolo di garante dell’interesse pubblico svincolandosi da interessi meramente economici dell’azienda che gestisce il servizio. Il Forum chiede che il Comune commissioni un progetto, elaborato da tecnici indipendenti e di comprovata competenza, e che questi non siano scelti dal gestore, perché viziato da evidenti interessi in conflitto. Ovviamente si dovrà coinvolgere A2A, che sarà tenuta a formalizzare una sua proposta coerente con gli indirizzi tecnico-operativi dei decisori. Il forum chiede anche che tale processo preveda momenti di approfondimento in cui ci si possa confrontare con i tecnici incaricati del progetto e successivamente, nel momento della decisione, con l’Amministrazione; a tal fine sono imprescindibili la massima informazione e trasparenza. Non si può pensare di delegare queste decisioni al gestore degli impianti di smaltimento: c’è un evidente conflitto di interessi. Se il Comune ritiene che le stime di A2A in merito alle caratteristiche del sistema prescelto non soddisfino criteri di economicità ed efficienza, esso potrà indire una gara che metta a confronto più soggetti qualificati sulla scorta di un rigoroso contratto di servizio. Aspettiamo dagli amministratori l’avvio urgente della progettazione del nuovo sistema, senza tentennamenti, perché le decisioni spettano unicamente a loro. Serve un progetto preliminare, uno esecutivo, una tempistica, elaborati economico finanziari, che dovranno tener conto dello stato di arretratezza in cui si trova il capoluogo (% di RD ferma da anni, attività di prevenzione assolutamente ininfluente sulle produzioni, una dotazione insufficiente di centri di raccolta). Le associazioni firmatarie della presente hanno avviato un programma comune a sostegno del porta a porta, per fare controinformazione dove necessario, e collaborare con le istituzioni.

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Redazione BsNews.it

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