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“Smettiamola di farci del male”: l’appello del bresciano Nicola Del Bono a Renzi finisce su Change.org

E’ partita in queste ore una petizione che, nell’arco di pochissimo tempo, ha già raggiunto e
superato le 75 adesioni. L’appello (https://www.facebook.com/notes/nicola-del-bono/appello-al-partito-democratico/10152310353701019), lanciato da un giovane democratico bresciano Nicola Del Bono è diventato anche una petizione su change.org https://www.change.org/it/petizioni/al-partito-democratio-e-al-suo-segretario-pd-smettiamola-di-farci-del-male. Tanto significativo quanto incisivo il titolo scelto da Nicola Del Bono per lanciare la sua petizione indirizzata al partito democratico e al suo neo-segretario: “Smettiamola di farci del male”. L’idea degli autori è ben rappresentata nel testo (che riportiamo di seguito in forma integrale) e le adesioni che via via stanno aggiungendo, proprio perchè su un tema così sentito e condiviso, sembrano raccogliere tutte le sensibilità del partito.

ECCO IL TESTO DELLA PETIZIONE:

Viviamo con preoccupazione l’evolversi della vicenda nazionale legata al Governo e al continuo susseguirsi di avvenimenti che sembrano disconoscere il tentativo di avere un Partito Democratico realmente innovativo e in discontinuità con quello che il centro sinistra ha saputo mostrare all’Italia negli ultimi 20 anni. Come democratici impegnati da sempre sui territori e nelle amministrazioni, a disposizione del partito nei congressi e nelle numerose primarie, non condividiamo e non comprendiamo quale sia il risvolto di una operazione politica che ha il sapore di prima repubblica e che tradisce apertamente la necessità di una stagione politica fatta di volti nuovi, ma soprattutto di un nuovo modo di fare politica. Per questo ci siamo impegnati nelle ultime due tornate di primarie e non per altro.  

Non possiamo ovviamente sapere al momento quali decisioni assumerà la direzione nazionale del partito e in cosa consiste il nuovo patto di Governo annunciato da Enrico Letta. Sappiamo che davanti all’impegno, molto difficile e gravoso, che ha assunto il presidente del Consiglio nel provare a guidare un Governo di unità nazionale il ruolo del partito è quello di essere la spina dorsale e sede di valutazione critica, anche dura, dell’operato di un esecutivo che ci vede protagonisti in un quadro di grande incertezza economica e politica e in una maggioranza innaturale, scaturita dalla necessità di dare al paese un barlume di stabilità anche grazie ai nostri errori recenti (elezione del Presidente della Repubblica su tutti).  

Crediamo sia un merito del governo quello di aver ridato credibilità alle istituzioni e il tentativo, anche di questi giorni, di portare capitali stranieri in Italia e di appoggiare una diversa visione d’Europa. Crediamo altresì che sia necessario quel cambio di passo tanto evocato e richiesto quanto difficile nell’attuazione.  

Al netto delle esagerazioni giornalistiche – che spesso sono più che altro fonte di ulteriore confusione più che di narrazione di fatti e che pertanto compartecipano al clima di sfiducia – pensiamo che una classe politica, seria e rinnovata rispetto al passato, non possa permettersi nemmeno di prendere in considerazione l’ipotesi di un avvicendamento Letta-Renzi e debba dire a voce chiara e netta il suo NO a questa inutile fanta-politica.   

Nel rispetto del nostro assetto parlamentare non si capisce il significato di questi passaggi. Va da sé che solo una maggioranza parlamentare può reggere le sorti di un Governo. Non si capisce per quale ragione una sostituzione al vertice dovrebbe far cambiare strada al Governo restando identici gli equilibri parlamentari.  

Inutile poi sottolineare che questo ipotetico avvicendamento viene e verrebbe visto dall’opinione pubblica come un mero regolamento di conti e gioco di potere che già in passato abbiamo dato prova di prediligere rispetto a politiche serie e difficili ma utili al paese. Pensiamo che se la valutazione sul Governo sia così negativa da non mostrare un minimo margine di miglioramento, tanto varrebbe andare ad elezioni assumendosi la responsabilità di tale decisione.  

Riteniamo anche che l’ingresso a palazzo Chigi di Renzi attraverso una indicazione del Presidente della Repubblica, se pur tecnicamente corretto, rappresenterebbe un palese venir meno del mandato ricevuto dal Segretario da milioni di italiani nelle primarie di dicembre. Perchè la politica e la sua classe dirigente sia all’altezza del grande compito affidatole, pensiamo in conclusione che proprio nei momenti di grande difficoltà e bisogno è importante dare prova ed esempio di essere diversi, coerenti, innovativi e a disposizione di un progetto comune più grande delle storie dei singoli.

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Published by
Redazione BsNews.it

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