Unesco, il lago di Garda si candida a Patrimonio dell’Umanità
Tre regioni, tre province, diverse comunità montane, decine di comuni: l’obiettivo è molto ambizioso, le forze in campo dovranno trovare il modo di remare dalla stessa parte. E’ il presidente della Comunità del Garda, Giorgio Passionelli, sindaco di Torri del Benaco, ad ufficializzare l’avvio dell’iter per la candidatura del Lago di Garda al Patrimonio Mondiale Unesco.
Dopo che nel 2011 alcuni siti archeologici palafitticoli del lago sono stati riconosciuti come Patrimonio Mondiale, ora è tempo di puntare in alto per la candidatura dell’intero bacino. Dopo che il Consiglio Regionale Lombardo nei giorni scorsi ha riconosciuto ufficialmente come partner unico della regione la Comunità del Garda, in vista di Expo 2015 ma anche per il Patrimonio Unesco, e la precedente analoga deliberazione veneta, manca ora solo quella del Trentino, dopodiché la Comunità potrà portare avanti la candidatura.
Le dichiarazioni dello stesso Passionelli sono riportate stamane sulle colonne di Bresciaoggi: «La candidatura non va sostenuta solo con la raccolta documentale delle bellezze da sottoporre a tutela: i siti Unesco devono prima di tutto avere una governance unitaria, ed è a questo che stiamo lavorando. Il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità sarebbe un biglietto da visita molto importante, ma già la sola candidatura avrebbe il suo effetto». La chiusura è un rammarico per ciò che è stato fatto nelle ultime decadi: «Il lago è soggetto a tutela dagli anni ’30, ma tutto ciò che è stato fatto negli ultimi 40 anni non andrebbe ripetuto. Il futuro è la riqualificazione: abbiamo tanti disordini, bisogna prima mettere mano a quello che c’è ed è fatto male».
(a.c.)