Oltre al Capirola di Leno sono altri gli striscioni antisemiti apparsi nella Bassa: si indaga
L’indignazione, la rabbia, l’amarezza per ciò che è successo a Leno nel Giorno della Memoria? Vanno raddoppiate per due, per tre, per quattro. A distanza di due giorni dallo shock provocato dalla presenza di un lenzuolo bianco appeso fuori dall’edifico dell’istituto Capirola di Leno (leggi la notizia) si è appreso ieri che il gesto purtroppo non era isolato. Un cartellone analogo infatti è stato posizionato all’esterno del municipio di Manerbio, e altri su un cavalcavia e una cabina elettrica a Leno. La Bassa si interroga.
"L’olocausto non esiste" al Capirola, "6 milioni di bugie" sui muri di Palazzo Luzzago, municipio di Manerbio, riferito al totale delle vittime dei campi di concentramento nazisti, fatto considerato "fasullo" dagli autori degli striscioni. Scritte simili, sempre accompagnate da svastiche, sugli altri due cartelloni. Dietro alle azioni ci sarebbe la stessa mano, quella degli "Autonomi Bassa Bresciana". La notizia del cartellone di Manerbio è emersa solo ieri in quanto lunedì mattina esso è stato visto e rimosso già alle prime luci dell’alba, senza che molti cittadini avessero modo di vederlo. Forte la presa di posizione del sindaco, Samuele Alghisi, riportata stamane sulle colonne di Bresciaoggi: «La scritta negazionista offende non solo la comunità ebraica, ma anche tutti i cittadini manerbiesi, ed è sintomatico di un’ondata di antisemitismo che sembra cominciare a prendere piede anche nella pianura bresciana. In questo caso la risposta delle istituzioni democratiche e dei cittadini deve essere pronta ed efficace: il triste episodio dimostra il bisogno di continuare a fare memoria prima che il seme della xenofobia possa germogliare nella nostra comunità. La paura del diverso è alimentata anche dall’incertezza del presente e dalla mancanza di una visione di prospettiva futura. Per questo è importante una politica di inclusione, possibile solamente con il dialogo e il confronto attivo tra le parti. Solo nella cultura dell´interazione nasce un tessuto vivo di idee e di suggestioni che porta in sé un’idea di futuro».
Le indagini sono portate avanti dai comandi dei carabinieri di leno e Manerbio, e dalla Digos. Per ora non c’è stato alcun iscritto nel registro degli indagati.
(a.c.)