"È risaputo, per le esperienze già disponibili nazionali e internazionali, che la migliore qualità della differenziata si realizza con la raccolta “porta a porta” e che l’economicità di questo sistema va calcolata nella sua dimensione complessiva", questo il commento di Oriella Savoldi della segreteria Camera del Lavoro di Brescia rispetto alle nuove misure da adottare in città per raggiungere l’obiettivo a norma di legge di una differenziata al 65%.

DI SEGUITO IL COMUNICATO INTEGRALE

Realizzare l’obiettivo per la raccolta differenziata del 65% fissato dalla legge vigente per il 2016  presuppone un programma ambizioso e uno sforzo che coinvolga tutti,  istituzioni, operatori economici, lavoratori e popolazione intera.

La scelta cui si sta preparando la città  deve saper guardare alla necessità di innescare dinamiche positive per la nostra economia nel solco delle traiettorie indicate e finanziate dall’Unione Europea con diverse direttive e nell’ottica di un nuovo sviluppo più sostenibile a livello sociale e ambientale.

È risaputo, per le esperienze già disponibili nazionali e internazionali, che la migliore qualità della differenziata si realizza con la raccolta “porta a porta” e che l’economicità di questo sistema va calcolata nella sua dimensione complessiva. Questo presuppone la definizione di un programma di realizzazione dell’obiettivo del  65% collegato ad  un Piano di sviluppo industriale degli impianti per il recupero e il riciclaggio delle materie prime derivate dalla raccolta differenziata. Un Piano che preveda le diverse attività da sviluppare sul territorio, comprensive della previsione occupazionale e provando a ragionare di numeri, specializzazioni e condizioni lavorative adeguate alla salvaguardia della salute e sicurezza dei diversi operatori.

La direzione del “porta a porta” rappresenta una scommessa di nuova economia per la città e l’intero territorio provinciale, che per le sue potenzialità di creare nuove attività e occupazione sull’onda di quella vocazione industriale che lo contraddistingue, può giocare d’anticipo nell’orientamento di scelte più generali in termini di politica industriale, di applicazione di nuove tecnologie  e di politica integrata di gestione dei rifiuti e di fornitura di servizi, con benefici  complessivi sul piano del reddito prodotto e della sua redistribuzione. Fra questi, non va dimenticata la possibilità insita del sistema “porta a porta” di far risparmiare attraverso la tariffa puntuale i produttori di rifiuti più virtuosi.

 

Diversamente, con la scelta dei cassonetti a calotta si persegue una soluzione intermedia, meno radicale per le abitudini in fatto di consegna dei rifiuti,  di sistema di raccolta e smaltimento, ma meno lungimirante e a scapito dei potenziali e possibili maggiori  benefici complessivi.

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Redazione BsNews.it

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