Meglio, in linea teorica, pagare di più il servizio o vendere il nome delle stazioni della metropolitana agli sponsor? Se a Roma, a Madrid e a Milano hanno scelto di incassare fior di milioni privati, a Brescia almeno per ora il sindaco Emilio Del Bono ed Ettore Fermi, presidente di Metro Brescia, dicono di no.
A Roma la fermata Termini della metropolitana si chiamerà per tre mesi "Termini-Vodafone". Incasso per l’amministrazione Marino? Centinaia di migliaia di euro. A Madrid è un’intera linea ad aver cambiato nome: la linea rossa non si chiama più così bensì Linea Vodafone. Idem le stazioni: la celebre fermata Puerta del Sol si chiama già Vodafone Sol. Incasso per il Comune? Milioni di euro. A Milano dopo le sperimentazioni estive (Duomo con Sephora, Cairoli con Ebay, Moscova con Fastweb) è tempo di decidere gli accoppiamenti sponsor-fermate, se non addirittura sponsor-linee, ed è in atto una querelle tra Palazzo Marino e Atm per gli appalti. Incassi previsti? Milioni e milioni di euro, utili per scongiurare altri aumenti delle tariffe.
In tutto questo il quotidiano Bresciaoggi in edicola stamane ha riportato il parere di sindaco e presidente della metropolitana cittadina, che si dicono per ora contrari all’idea di marchiare, ad esempio, la stazione Vittoria col nome di uno sponsor.
(a.c.)
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