“In nessuna delle analisi si sono riscontrate tracce di radioattività in concentrazioni superiori alla sensibilità analitica”. E’ questo l’esito dell’indagine condotta dall’Azienda per la protezione dell’ambiente sulla cava Piccinelli di via Cerca, a Buffalora. Va ricordato che la cava era finita sotto i riflettori perché farcita di Cesio 137, con valori fino a mille volte oltre i limiti di legge. L’acqua di prima falda non risulta dunque contaminata, ma non si esclude il rischio che possa salire a toccare la massa di 2mila metri cubi di scorie tossiche. Rischio che non è poi così irreale dato che lo scorso 3 ottobre la massa è arrivata a un palmo dalla massa radioattiva (solo 20 centimetri e l’acqua si sarebbe mescolata alle scorie). Per questo il sito sarà inserito all’interno di un progetto di monitoraggio radiometrico. Per quanto riguarda lo stato di salute del comparto sono invece emersi superamenti del limite di cromo esavalente, tetracloroetilene e tricloroetilene. A ricordare che il sito di via Cerca è “in sicurezza” è l’assessore Fondra che annuncia l’istituzione di un gruppo di lavoro e studio dedicato alla cava.
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