Come si chiamerà – se rimarrà Pdl o tornerà Forza Italia – non è ancora stato deciso, di certo però i militanti del Pdl bresciano intravedono nell’imminente congresso nazionale di sabato 16 novembre, una possibilità di cambiamento nel partito fondato da Silvio Berlusconi. L’ultimo direttivo provinciale si era già proposto di riorganizzare il partito con una forma di partecipazione degli iscritti che, entro fine dicembre, avrebbero dovuto firmare un manifesto di valori per rimettere in moto la “macchina”, ma nella nostra città il partito appare navigare in acque basse, alle volte persino paludose.
Dopo la sconfitta alle comunali del giugno scorso il partito è rimansto senza coordinatore cittadino in seguito alle dimissioni dell’ex sottosegretario allo Sviluppo Economico Stefano saglia. Da quel momento la carica resta vacante. Colui che prova a scuotere il partito da dentro è il giovane coordinatore cittadino, Mattia Margaroli che tuona: “Il Pdl deve ripartire al più presto. Serve una rinascita popolare”. Intanto tra i sostenitori del Popolo della Libertà serpeggia l’idea, più o meno manifesta, di introdurre il sistema delle primarie (sul modello Pd) anche per un partito liberale moderato.
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