Una vicenda sempre più complicata. Salgono a tre le persone indagate nell’ambito della vicenda italo-svizzera legata al sequestro della 13enne di Isorella, adescata via internet e portata oltreconfine da un 26enne del Canton Ticino.
Dal giorno in cui, a inizio ottobre (leggi la notizia) è stata resa nota la vicenda si sono susseguiti già diversi colpi di scena, ma la questione di fondo non è ancora stata compresa dagli investigatori che sono impegnati nel caso: perché la ragazzina è stata rapita? Se l’ipotesi di un rapimento a scopo sessuale pare essere del tutto tramontata, sono altre le piste che si stanno seguendo, prima fra tutte quella di un rapimento allo scopo di adottare la ragazza. Il 26enne che è venuto fino ad Isorella per prelevare la studentessa insiste nell’affermare che la giovane a casa propria non stava bene, voleva andarsene, non aveva un buon rapporto con i genitori. Lo svizzero, che è stato sottoposto a test psichiatrici dei quali si attendono i risultati, nella sua missione è stato aiutato da una 23enne, finita sul registro degli indagati subito dopoil suo arresto (leggi la notizia), ed ora si è appreso che un’altra donna è indagata, una 24enne svizzera accusata di favoreggiamento e complicità nel rapimento.
(a.c.)
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