Se l’intento degli autovelox, fissi o mobili che siano, è, come detta la legge, prevenire e non reprimere gli automobilisti dal commettere infrazioni al codice della strada, allora gli agenti dovrebbero sempre rendersi visibili quando controllano la velocità dei veicoli e non , come accede spesso, nascosti per prendere in castagna gli automobilisti dal piede pesante.
Ora a metterlo nero su bianco è anche un giudice di pace di Castiglione delle Stiviere (Mn) che, dando ragione all’automobilista multato “ad inganno” ha sentenziato che i vigili “devono rendersi visibili, giorno e notte”, aggiungendo che “l’agente nascosto viola i normali principi di trasparenza e correttezza che dovrebbero informare tutte le azioni dell’Amministrazione» determinando nel cittadino un sentimento di avversità”. Scopo del controllo su strada, infatti, non è solo quello di fare repressione, ma soprattutto prevenzione.
Un fenomeno, quello degli appostamenti a “trabocchetto”, che non è difficile aver visto anche nel Bresciano, sulla tangenziale sud che porta sul Garda, ma anche in Valtrompia, con le auto degli agenti posizionate all’uscita di una curva, o nascoste dietro grandi fusti. E lo stesso vale anche per gli speed check, i dispositivi fissi di rilevamento della velocità di colore arancione che, secondo il parere del ministero delle Infrastrutture, devono essere presidiati dagli agenti.
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