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Rolfi avvisa Del Bono: pronti a fare guerra anche sul fronte legale, sarà un’estate scoppiettante

(a.t.) “Siamo pronti a fare guerra alla nuova maggioranza anche sul fronte legale. Stiamo lavorando su alcune questioni e posso annunciare che sarà un’estate scoppiettante”. Il leader della Lega bresciana Fabio Rolfi lascerà l’incarico di consigliere comunale in Loggia “a fine autunno”, insieme all’assessore regionale Simona Bordonali. Ma prima non mancherà di fare sentire la sua voce. Già nel primo consiglio comunale è stato il più duro nei confronti della nuova maggioranza. E ora, spiega a Bsnews.it, la Lega è pronta ad alzare ulteriormente il livello dello scontro. Smarcandosi anche dagli alleati del Pdl.

“Non dimentichiamo”, ha detto durante il primo consiglio dell’era Del Bono. Che tipo di opposizione farà la Lega?

Saremo concreti e cercheremo di avanzare alla città una proposta di governo complessiva, che vada oltre i settori di nostro tradizionale interesse. Ma nel contempo non faremo sconti e non chiuderemo gli occhi sugli strafalcioni, sulle incompatibilità e sui conflitti di interesse. Il rapporto tra gentiluomini evocato dal capogruppo Pd Fabio Capra avrebbe un senso se loro si fossero comportati da gentiluomini e non in maniera opposta.

Dunque nessun dialogo?

Dialogo sempre e con tutti. Ma non posso ignorare che siamo stati insultati e trattati come delinquenti in campagna elettorale per accarezzare l’antipolitica e conquistare qualche voto in più. Non insegno catechismo, non porgo l’altra guancia.

Siete pronti a fare guerra anche sul fronte legale, se si porranno le circostanze?

Assolutamente sì. Siamo già al lavoro su alcune questioni e posso annunciare che sarà un’estate scoppiettante. Questa amministrazione si sta già muovendo come un elefante in cristalleria e – come evidenziato ieri dall’intervento di Marco Panteghini in Loggia – sta dimostrando una spocchia che la porterà certamente all’errore.

Lei ha definito comprensibile – se pure incoerente con gli annunci elettorali di Del Bono – il fatto che il Pd non abbia assegnato all’opposizione la carica di presidente del Consiglio comunale. Quindi capirebbe anche lo spoil system sulle società controllate?

Quella del presidente del Consiglio comunale – a mio avviso – è una figura organica alla maggioranza, perché sono loro i titolari dell’azione politica. Sulle partecipate la vedo allo stesso modo, con un’avvertenza: bisogna compiere scelte che non portino danno alle aziende e, di conseguenza, ai conti della Loggia. Per questo ho chiesto a Del Bono di fare una comunicazione sulle partecipate entro l’estate: parlare di bilancio prima di definire i piani industriali è aria fritta.

Qual è la linea del Piave, rispetto a quanto avete fatto nell’ultimo quinquennio?

Penso – solo per fare alcuni esempi – alle politiche per la sicurezza, all’idea di governare le conseguenze dell’immigrazione, al risanamento dei quartieri, alla libertà di scelta dei genitori per le materne, all’idea di famiglia e non di famiglie. Non so come potranno convivere tutte queste cose con Sel e la giunta macedonia di del Bono. Ma sia chiaro: su tali temi noi siamo pronti a fare opposizione dura sia dentro sia fuori dal consiglio.

Nell’attuale maggioranza c’è qualche nome che stima?

Aldo Rebecchi è certamente la figura che più si è distinta. Spero che tra i tanti alla prima esperienza emerga qualche figura con cui poter aprire un confronto.

I rapporti con il resto della minoranza invece come sono? L’asse con il Pdl rimane?

Siamo alleati ovunque e abbiamo condiviso l’esperienza di governo in Loggia. Chiaramente non possiamo non tenerne conto. Ma l’opposizione rende più liberi. E come Lega abbiamo l’ambizione di costruire una proposta di governo per la città che sia di riferimento per tutta la coalizione. Cinque anni sono lunghi e non prenotiamo nulla, ma siamo pronti a fare un salto di qualità.

Anche alle prossime amministrative potreste smarcarvi dal Pdl?

Le alleanze vanno verificate in ciascun Comune. Abbiamo sempre dato libertà di scelta ai nostri dirigenti locali.

In Provincia Bettinsoli ha detto che il prossimo candidato presidente deve essere in quota Pdl. Che risponde?

Il Pdl non può chiedere alla Lega di rinunciare al Broletto solo perché loro ha perso il Comune. Quanto a Molgora, la sua disponibilità a ripresentarsi è apprezzabile e autorevole: ha governato bene la tempesta. Ma chiaramente sulle candidature è il partito a decidere.

Tra lei e il presidente del Broletto in passato non sono mancate le scintille. Come sono oggi i rapporti?

C’è collaborazione, ed è normale che ci siano momenti in cui il cielo è nuvolo e altri in cui è sereno. Comunque la questione dell’indicazione del candidato per il Broletto non mi riguarderà direttamente: il partito andrà a congresso e non è mia intenzione ricandidarmi per il ruolo di segretario. In qualsiasi caso, come vado dicendo da tempo, auspico che la Lega trovi delle modalità di decisione collettiva delle candidature: un movimento popolare come il nostro non può non coinvolgere la base.

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Redazione BsNews.it

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