Vittima del lago, ma anche della calura che lo ha spinto a cercare un po’ di refrigerio in acqua pur non sapendo nuotare. Non si è trattato però di un gesto avventato, ma solo di sfortuna. E’ morto ieri nel secondo pomeriggio, intorno alle 18:30, il giovane ivoriano Abudraman Coulibaly, residente a Villa Carcina.
Il ragazzo di colore è giunto a Salò per cercare di trascorrere una giornata di relax assieme al padre, impiegato presso una fabbrica in Valle Trompia, e ai tre fratelli, una femmina e due maschi. La madre è rimasta in Costa d’Avorio, in attesa di ricongiungersi con il resto della famiglia. Alle 18:30 Abudraman era in acqua, in piedi, quando, non visto da alcun testimone, è scomparso. Forse uno scivolone su rocce ricoperte da vegetazione, forse un malore: il giovane non è più riemerso.
Lanciato l’allarme sul posto, la spiaggia nei pressi del cimitero, sono arrivati quattro sub dei volontari del Garda che si sono immerso alla ricerca dell’immigrato. Solo alle 20:15, ad una profondità di circa 30 metri, il corpo senza vita è stato ripescato. A riva i sui familiari erano ormai sconvolti dal dolore per la perdita del figlio e fratello.
Uno dei sub impegnati nelle ricerche, Emanuele Cattabriga, è stato trasportato in ospedale dove è stato messo in camere iperbarica per precauzione. Il suo gesto disperato purtroppo non è servito a salvare la vita di Abudraman.
(a.c.)
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