“La storia la scrivono in pochi, tu devi essere tra questi”. Cosi citava il volantino ed anche la maglietta celebrativa per il rinnovo della dirigenza del Movimento Giovani Padani della provincia di Brescia. Al Museo “Mille Miglia”, nella cornice del Monastero di Sant’Eufemia, circa 150 giovani padani hanno eletto il loro nuovo coordinatore provinciale con Marcello Sanfelici.

Rezzatese, ingegnere meccanico di 26 anni da circa 10 anni era attivo nel movimento giovanile e poco meno anche come militante della Lega Nord. Vi è stato il passaggio di testimone dallo storico responsabile Matteo Micheli che dopo 11 anni lascia la guida del movimento giovanile. Ovazione di complimenti e ringraziamenti a Micheli per quanto fatto in questi anni è venuta da tutti gli ospiti intervenuti, nonché ex responsabili giovanili del movimento, quali il Segretario Provinciale e Cons. Regionale Fabio Rolfi, dal neo Assessore Regionale alla sicurezza Simona Bordonali, dal neo On. Stefano Borghesi, dall’On. Paolo Grimoldi e dal capogruppo Lega Nord in Consiglio Provinciale Paolo Formentini. Dicevamo passaggio di consegne tra i coordinatori ma quasi tutti gli interventi avevano il tema centrale pro secessione, ideale nel cuore dei giovani leghisti.

Il coordinatore uscente Matteo Micheli oltre ai ringraziamenti non ha nascosto della commozione: “Sono stati anni di impegno profondo per tutti noi, e traccio un bilancio più che positivo. Le prove che ci attendono lungo il cammino sono ancora molte e dovremo affrontarle con grande determinazione e compattezza, questo è il segreto che ci ha portato fino ad oggi, unità del movimento, umiltà e fede sviscerale nella Lega che ci ha consentito di essere incorruttibili”.

La Sala assembleare di San Paterio era piena di vessilli di popoli che chiedono indipendenza o maggiore autonomia. Oltre ad interventi sulle prossime strategie del movimento giovanile anche all’interno delle università e scuole superiori si è parlato anche di politica attuale ed attacchi, ben evidenziati dai nuovi manifesti leghisti, sono stati rivolti al neo Ministro Cecile Kyenge per le sue posizioni contro il reato di clandestinità e per voler introdurre lo “ius soli” volendo dare la cittadinanza italiana a chiunque nasca sul nostro territorio. 

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Redazione BsNews.it

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