Caffaro: al via le analisi su 2700 cittadini, bimbi e gestanti inclusi

Quest’oggi il consiglio regionale della Lombardia ha discusso e votato una doppia mozione sull’inquinamento da pcb e altri veleni nell’area circostante la Caffaro di via Milano. La prima, presentata dal consigliere del Carroccio Fabio Rolfi (già vicesindaco di Brescia) e approvata a larga maggioranza dal consiglio regionale (con il solo voto negativo del MoVimento 5 Stelle) sollecitava la Giunta a chiedere al Governo lo stanziamento di ulteriori fondi da destinare alle operazioni di messa in sicurezza, di bonifica delle aree inquinate e di monitoraggio sanitario della popolazione residente. “L’approvazione di questa mozione – ha dichiarato Rolfi – deve rappresentare un segnale preciso al fine di accelerare i tempi per la bonifica del sito Caffaro, una vera emergenza ambientale per la quale è indispensabile poter agire senza perdere ulteriore tempo.  Va superata una situazione di immobilismo non più tollerabile. Dobbiamo fare il possibile affinché l’iter burocratico venga definito e sbloccato al più presto. Brescia merita risposte, merita fatti concreti.” “Brescia necessita inoltre di ulteriori fondi – continua Rolfi – e voglio citare l’esempio dell’ILVA di Taranto, per la cui bonifica il governo ha stanziato 336 milioni mentre per il sito Caffaro sono stati previsti unicamente 6 milioni e 700 mila euro. Risorse che vanno impiegate per le operazioni di messa in sicurezza, di riqualificazione ambientale delle aree inquinate e di monitoraggio sanitario della popolazione residente.”

La seconda mozione, presentata dai consiglieri del MoVimento 5 Stelle, è stata invece respinta con 44 voti contrari e 27 favorevoli. La motivazione? I gruppi di maggioranza, compresi l’assessore all’Ambiente Claudia Terzi e l’assessore alla Salute Mario Mantovani non erano d’accordo con la richiesta dei grillini di affidare alla Giunta regionale la predisposizione di un piano di finanziamento nazionale e internazionale per la bonifica dell’area che puntasse prioritariamente, nell’ambito delle competenze regionali, al recupero delle risorse altrimenti destinate ai grandi progetti infrastrutturali in Lombardia. “Non può essere che sia la Regione Lombardia a trovare i soldi per interventi di bonifica nei siti di interesse nazionale. E’ compito dello Stato”, ha precisato l’assessore Terzi. Il collega Mantovani, invece, ha fatto sapere che di aver incontrato i direttori dell’Asl e dell’Azienda Ospedaliera di Brescia che si sono assunti il compito di verificare le condizioni sanitarie di quei 1200 soggetti sottoposti in passato a controlli e fare lo stesso con altre 1500 persone, tra cui anche bambini e donne incinte prima esclusi dal campione.

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Redazione BsNews.it

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