La politica e la comunità bresciana sono da settimane animate dal dibattito sulla ricollocazione in piazza Vittoria del “Bigio” e anche le associazioni Acli fanno sapere il loro punto di vista, sia dal punto di vista economico che culturale.
DI SEGUITO IL COMUNICATO INTEGRALE
I circoli Acli della città vogliono porre all’attenzione due riflessioni. La prima è di tipo economico. Si è persa una buona occasione per indicare la direzione che le istituzioni di questo Paese dovrebbero prendere nella destinazione delle risorse pubbliche in un periodo di estrema crisi economica. La ristrutturazione e il ricollocamento della statua non sono certamente le priorità di questa città. Rappresentano un costo economico significativo e poco opportuno: la somma, diversamente collocata, avrebbe potuto contribuire a rendere meno pesante il taglio ai servizi sociali.
La seconda questione è di carattere culturale. Il “Bigio” rappresenta e rievoca. Rappresenta un modello di uomo più simile a quello proposto dalla pubblicità e dal marketing, che all’idea di uomo che dovrebbe essere promossa, anche dalle istituzioni, nella società di oggi. Inoltre il “Bigio” rievoca un’era della nostra storia che ci auguriamo definitivamente archiviata e non più riproponibile, nemmeno nei suoi simboli.
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