Onofri (Piattaforma Civica): “Sede unica del Comune? Meglio le piste ciclabili”
Francesco Onofri interviene sulla realizzazione di una sede unica degli uffici comunali e sulle sue implicazioni economiche ed urbanistiche. "Cadrà la Giunta sulla sede unica? Io scommetto di no. Sono solo schermaglie e teatrino della politica con la “p” minuscola. Alla fine lo strappo verrà ricucito in qualche modo e così finirà l’ostruzionismo della Lega, che prima ha detto che la sede non è una priorità vista la crisi, e ora dice invece che la sede va fatta non dopo ma prima di tutto, insieme alla grande struttura di vendita (la contraddizione si spiega solo in un’ottica ostruzionistica). Piuttosto è l’idea in sé di una nuova sede degli uffici comunali che continua a non convincere. Troppe le controindicazioni rispetto ai pochi vantaggi. Non si sente il bisogno di spostare gli attuali uffici, in gran parte di recente ristrutturazione. Non ha senso svuotarli di funzioni senza sapere che farne e sottrarre vitalità ai rispettivi quartieri. È assurdo togliere utenza al metrobus che serve benissimo gli attuali uffici ed invece servirebbe malissimo la nuova sede di via Dalmazia. Per non parlare dei denari del trasloco. Ricordo poi che la società NAU, soggetto attuatore, per realizzare la nuova sede del Comune sarà “pagata” all’80% circa non in denaro ma “in natura” con nuovi volumi commerciali e residenziali che il Comune stesso le ha concesso di edificare in più. Il restante 20% circa del prezzo della sede unica sarà pagato invece con la rinuncia del Comune a incassare gli oneri dovuti per questi nuovi volumi (parecchi milioni) che la NAU si terrà in tasca anziché versarli. Due allora sono i dati politici di cui si parla poco.PRIMO: dal punto di vista urbanistico è un nonsenso concedere migliaia di metri cubi di volumetrie private (in una città che abbonda di immobili vuoti) infischiandosene delle esigenze vere di pianificazione del territorio ma apposta per pagare un’opera pubblica non necessaria e che creerà anzi molti problemi. SECONDO: a parte il consumo del suolo (che non è poca cosa), dal punto di vista economico questa operazione danneggia i moltissimi bresciani del ceto medio, proprio gli elettori di Paroli, proprietari della loro casa o che si stanno pagando un mutuo; complice certamente la crisi ma anche per colpa di questa operazione che immette moltissimi nuovi immobili sul mercato, alla fine si troveranno ad avere una casa che vale molto meno di quello che hanno faticosamente pagato. E adesso la NOSTRA IDEA. Se io fossi Sindaco direi alla NAU: grazie del progetto della sede di Libeskind, davvero molto bello. Ma non ci serve. Ridateci indietro le volumetrie edificabili. Non tutte però. Qualcosa tenete. Troviamo una mediazione. E al posto della sede unica costruite un “tot” di piste ciclabili, dove servono, nel quartiere e nelle vicinanze o da alte parti, magari per raggiungere meglio le stazioni del metrobus. Alla NAU per me sarebbero felicissimi di non dover costruire una sede da 60 milioni pagati con case e uffici oggi invendibili, e fare invece piste ciclabili per 10 o 15. E Brescia avrebbe una ciclabilità intermodale con la metro e pagata da un privato. Questo sì che sarebbe un Nuovo Assetto Urbano. E chissà, magari Libeskind sa disegnare anche ciclabili di qualità…"