A2A Ambiente dovrebbe nascere entro maggio e avrà sede a Brescia. Il progetto prevede che le attività oggi gestite da diverse società (Aprica, Amsa, Ecodeco, Partenope Ambiente, Aspem) vengano riunite in A2A Ambiente, che diventerà il primo operatore italiano del settore. Aprica e Amsa rimarranno come società territoriali di raccolta. Come riporta il Corriere ieri Graziano Tarantini in commissione Partecipate di Palazzo Loggia, ha spiegato che il piano industriale si basa su 4 obiettivi: un efficientamento della struttura, con riduzione dei costi di 70 milioni entro il 2015 «lasciando inalterati i livelli occupazionali»; un’integrazione degli impianti Edipower; una forte riduzione del debito; la creazione di un polo ambientale, come chiesto da Brescia. E’ in fase di studio il come dar vita alla società, se con una fusione o con una nuova realtà, ipotesi più probabile. Alcune perplessità sono nate in seno al Consiglio comunale, da Del Bono a Bragaglio, ma Tarantini ha ricordato che su A2A Ambiente «la strada è tracciata. Vogliamo creare la più grande azienda di servizi ambientali d’Italia».
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