“La politica sia capace di rinnovarsi grazie all’apertura alla società civile, ai giovani e alle donne”. A dirlo è con una nota il segretario provinciale delle Acli Roberto Toninelli, che interviene sulla necessità del cambiamento delle forze politiche in vista degli imminenti appuntamenti elettorali.
ECCO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO
In queste settimane stiamo assistendo alla formazione e alla presentazione delle liste dei candidati per le elezioni politiche e regionali. Ci fa piacere registrare da parte di molti partiti una significativa apertura alla società civile, ed un notevole aumento di giovani e di donne in molte liste (non in tutte purtroppo). Come Acli bresciane non possiamo che esprimere una valutazione positiva per questa apertura. I referenti provinciali del Coordinamento Donne e dei Giovani delle Acli sottolineano l’importanza che queste potenziali sorgenti rigenerative offrono, grazie al particolare contributo di prospettive e sensibilità differenti. Occorre però prestare molta attenzione perché ciò non si riduca a vano specchietto per le allodole, ma sia invece reale occasione di partecipazione plurale e fattiva.
Il processo di rinnovamento è una caratteristica fisiologica di ogni associazione (Michele Capra, presidente delle Acli provinciali negli anni cinquanta diceva che “è giusto che gli anziani lasciano ai giovani la possibilità di esprimere le loro fresche e generose energie”). Dovrebbe essere così anche per quanto riguarda i movimenti politici, anche se negli ultimi anni la nostra classe dirigente – non soltanto dei partiti, ma anche in moltissimi altri settori della vita pubblica del nostro paese – è sembrata voler rimandare il più possibile il momento del rinnovo generazionale e dell’apertura alle donne.
Siamo convinti che non basti inserire nelle liste un certo numero di giovani, di donne e di rappresentanti della società civile per poter parlare di rinnovamento. L’auspicio è che queste forze nuove e giovani aiutino i partiti a rinnovarsi, e che i partiti dimostrino una reale e concreta apertura a queste novità. Questi infatti restano uno strumento fondamentale per la vita democratica del paese.
La democrazia non è fatta soltanto dalle elezioni, per quanto queste ne siano il momento più esplicito, ma dalla capacità inclusiva quotidiana dei processi democratici. Ci auguriamo quindi che questo nuovo rapporto tra giovani, donne e società civile non si limiti al periodo elettorale, ma possa continuare anche successivamente, per rinnovare la politica e farla tornare, come auspicava Paolo VI, ad essere “la forma più alta di carità”.
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