Montiani in campo, Gitti: stiamo pensando anche alla Loggia
(a.t.) “Ci stiamo strutturando a tutti i livelli. E, se il consenso che Scelta civica raccoglierà nel Paese alle prossime politiche sarà significativo, ci muoveremo per avanzare proposte di cambiamento anche a livello locale. Brescia compresa. Ci stiamo pensando”. A dirlo è stato questo pomeriggio – rispondendo alle domande dei giornalisti – Gregorio Gitti, docente universitario e avvocato, che di fatto guida il fronte dei montiani nel collegio Lombardia 2 per la Camera dei deputati. L’occasione è stata la conferenza stampa di presentazione della lista per le elezioni del 24-25 febbraio, a cui hanno presenziato – al termine un vertice a scopo conoscitivo e operativo – diversi candidati, tra cui i bresciani Mario Sberna, Barbara Tosoni e Gabriele Rovadossi (con loro: Milena Santerini, Mario Sberna, Gianmarco Gabrieli, Luca de Vecchi, Dianora Bardi, Antonio Angelucci, Alessandra Gaetani, Carlo Secchi, Pietro Bosello, Riccardo Fogaroli, Stefano Ambrosini, Camillo Pezzoli, Bruno Tassi, Luca Cazzaniga, Francesco Ferretti, Francesco Keller e Samuel Carrara).
“Tutte persone normali”, ha sottolineato Gitti, “con biografie e provenienze territoriali diverse, ma unite dalla volontà di mettersi al servizio del Paese e della buona politica. In alternativa a quei partiti che oggi si contendono la leadership sulla base di vecchie logiche bipolari e che non sono stati nemmeno in grado di modificare la legge elettorale, portandoci alle urne con regole distorte: non tanto per la questione delle preferenze, quanto per il maxipremio che attribuisce la maggioranza dei parlamentari a chi prende anche un solo voto più degli altri.. In Lombardia poi”, ha aggiunto, “il governo Berlusconi ci ha ‘regalato’ sottofinanziamenti per mezzo miliardo di euro nella sanità, altrettanti nell’istruzione e 370 milioni nei trasporti. Insomma: il centrodestra ci ha penalizzati. Ma la sfida non sarà facile”, ha precisato, “perché qui la Lega si gioca tutto e non a caso ha messo in campo ai primi posti non le persone del territorio, ma i ‘papaveri’ nazionali come Umberto Bossi e Giancarlo Giorgetti”.
Quattro i temi cardine della campagna elettorale dei montiani nel collegio per la Camera. L’investimento sul lavoro giovanile (con forme di cooperazione tra nuove imprese e realtà di successo). Il sostegno e la tutela della famiglia, sui cui è intervenuto il presidente dimissionario dell’Associazione italiana famiglie numerose, Sberna, per sottolineare come il punto di partenza di ogni ragionamento debba essere quello di “dare attuazione a tutti gli articoli della Costituzione che indicano nella famiglia la cellula fondamentale della società”). Ancora: il potenziamento del sistema infrastrutturale (“il deficit attuale è grottesco e non capisco come Maroni possa chiedere il voto quando ha dato voce alle spinte più localistiche che si sono opposte ai principali progetti di sviluppo del territorio”). Infine la questione del recupero della competitività e della “ristrutturazione costituzionale” degli enti locali. Senza dimenticare la scuola e la formazione, “su cui Brescia è sempre stata un’eccellenza”.
A margine, rispondendo alle sollecitazioni della stampa, Gitti ha affrontato anche la questione del ruolo di Alberto Bombassei, candidato con Monti ed ex aspirante alla presidenza di Confindustria. “E’ candidato nei collegi Lombardia 2, dove vive ed opera, e Veneto 2, dove stanno le sue radici familiari”, ha sottolineato, “e si tratta di una figura che ha dimostrato una capacità, un’intelligenza e un pragmatismo su cui oggi tutta l’Aib si ritroverebbe. Quanto al nodo della rappresentanza delle piccole e medie imprese”, ha annunciato, “io stesso ho promosso un incontro tra Bombassei e Maurizio Casasco (presidente nazionale di Api) per affrontare insieme la questione”.