Anche l’Asl di Brescia soffre di ristrettezze economiche e per questo nel 2012 non si sono potuti evitare tagli al personale e ai servizi. Benché il 2012 si chiuda in pareggio (1 miliardo 680 milioni di euro) il direttore generale, Carmelo Scarcella, avverte, dichiarando al Bresciaoggi, che "il 2013 e 2014 saranno anni ancora più duri, che ci riserveranno ulteriori riduzioni". La maggior parte dei soldi del 2012 sono stati spesi per i pagamenti agli ospedali per i ricoveri (680 milioni di euro), per le prestazioni specialistiche (220 milioni di euro), per la farmaceutica (200 milioni di euro) e per il comparto socio sanitario (90 milioni di euro). Internamente l’Asl ha speso 83 milioni per il personale e 28 per beni e servizi. Sempre quest’anno sono stati anche tagliati circa 200 posti letto standard negli ospedali del territorio, ridotte le strutture semplici dell’Asl (da 141 a 92), e sono state attivate convenzioni nuove più vantaggiose. Il nuovo Piano di organizzazione aziendale è ora al vaglio della Regione. Eppure l’agenzia Agenas ha riconosciuto Asl Brescia tra le migliori d’Italia e questo perché, nonostante i sacrifici, l’azienda non ha perso di qualità nelle cure domiciliari, nei progetti salute e nell’attenzione al paziente.
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