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Gli antispecisti bresciani in sit-in per fermare lo sfruttamento degli animali da circo

Con un comunicato gli Antispecisti di Brescia tornano ad occuparsi degli animali che lavorano nei circhi e annunciano un l’organizzazione di un sit-in di protesta davanti ai cancelli del circo attendato in questi giorni a Brescia.

DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO:

Mercoledì 19 dicembre a partire dalle 19.45, saremo davanti ai cancelli del circo “Pantera Rosa” Martini – Orfei, il circo dal quale scappò la giraffa Alexander e al quale hanno messo sotto sequestro diversi animali. Il caso del cucciolo di giraffa Alexander, morto ad Imola lo scorso settembre dopo una breve fuga, ha riaperto la riflessione sociale sul ruolo che hanno gli animali nei circhi, dove sono ridotti ad una misera vita in gabbia, lontana dal loro habitat e costretti a fare esercizi contro la loro volontà. La giraffa scappata alle 8.30, venne sedata dalla polizia provinciale alle 12, alle 15 l’animale morì a causa di un arresto cardiaco. Indelebili sono le immagini della giraffa rincorsa dal fugone del circo e una volta raggiunta, messa all’angolo dalla polizia locale, guardie, circensi armati di scale, bastoni, bancali. E ancora. Il 15 novembre 2012, lo stesso circo attendato a Monza, venne denunciato e messi sotto sequestro diversi animali fra i quali una tigre, un leone, due istrici e tre grossi coccodrilli, oltre a due uccelli. Lo scorso novembre ALBs – Antispecisti Libertari Brescia ha documentato le condizioni di prigionia degli animali detenuti nel circo attendato a Brescia (vedi il video allegato). Non è nostro interesse specificare il nome del lager itinerante dal quale provengono le immagini, in quanto lo sfruttamento animale da parte del circo è il medesimo sempre, ovunque sia attendato, qualunque sia il proprietario o il direttore artistico. Il nostro obiettivo è stato quello di carpire lo stato d’animo, le emozioni, i sentimenti degli animali non umani prigionieri. Il momento dell’esibizione in pubblico è infatti solo una piccola parte di quello che subiscono quotidianamente questi individui: un’intera vita passata in gabbia, in un recinto, legati alla catena, trasportati di città in città, all’interno di container, come schiavi. Considerati veri e propri strumenti di lavoro, vengono derisi, umiliati, forzati a vivere in un habitat urbano nel quale non dovrebbero stare. Il circo con animali è sfruttamento, dolore e umiliazione. Supportare il circo con animali significa legittimare tutto questo.

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Redazione BsNews.it

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