Secondo quanto riportato pochi istanti fa dal canale Rainews24 e da diversi siti d’informazione – avrebbe chiesto rimborsi al Pirellone per comperare perfino i lecca lecca e i gratta e vinci. Ma anche lemonsoda, pizzette, cannoli, ciambelle, torta sbrisolona, zucchero semolato, farina, salsicce, cracker e biscotti, frutta e ortaggi e ostriche per 127 euro. Senza dimenticare le cartucce per il fucile da caccia (una spesa quest’ultima da 752 euro). Nel mirino degli investigatori sarebbe così finito anche il consigliere regionale leghista rovatese Pierluigi Toscani, indagato con altri 40 consiglieri per presunti rimborsi illeciti e peculato su spese fatte al di fuori dell’attività politica con soldi pubblici.
Tra gli altri nomi quelli dei capigruppo in Regione Paolo Valentini e Stefano Galli, oltre che dell’ex igienista dentale Nicole Minetti. I 22 inviti a comparire sono equamente ripartiti tra Lega e Pdl. Per la Lega si tratta di Cesare Boschetti, Fabio Cecchetti, presidente del consiglio regionale, Stefano Galli, Angelo Ciocca, Alessnadro Marelli, Enio Moretti, Massimiliano Oesatti, Ugo Parolo, Roberto Pedretti, Giovanna Ruffinelli, Pierluigi Toscani. Per il Pdl di Giovanni Bordoni, Giulio Boscagli, cognato di Roberto Formigoni, Alessandro Colucci, Giuseppe Gianmario, Antonella Maiolo, Nicole Minetti, Marcello Raimondi, Gianluca Rinaldin, Carlo Saffioti, Paolo Valentini, Sante Zuffadfa. Tutti saranno interrogati tra lunedì 17 e sabato 22 dicembre in procura.
La nuova indagine è partita dalle verifiche su quella di corruzione imputata a Davide Boni, ex presidente del Consiglio regionale della Lega e sull’ex assessore del Pdl, Franco Nicoli Cristiani. A ottobre i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria, si sono presentati in Regione con un decreto di esibizione di documenti e hanno acquisito i rendiconti dei gruppi consiliari lombardi di Pdl e Lega dal 2008 al marzo del 2011. Sul decreto erano indicati il leghista Boni, Franco Nicoli Cristiani (Pdl) e l’ex assessore regionale Massimo Buscemi del Pdl, ma da lì l’indagine si è allargata alle spese di comunicazione e di rappresentanza, ritenute sospette, dei gruppi consiliari del Pdl e della Lega. Sotto la voce “comunicazione” e “espletamento del mandato” pare si nascondessero pranzi, cene, sigarette, scatole di cioccolatini e perfino munizioni da caccia per svariati milioni di euro. Ora la guardia di finanza di Milano sta acquisendo i documenti relativi alle spese di altri Gruppi consiliari, tra cui Pd, Idv e LE
E da Brescia, dalla Lega, sulla questione arrivano dichiarazioni forti. Questo è l’epilogo dell’era Formigoni, commenta il segretario provinciale Fabio Rolfi, con Maroni alla guida non succederà più nulla di simile: ridurrermo al minimo i rimborsi per i gruppi e chi ha sbagliato pagherà di tasca sua. Chiaro che le posizioni sono personali e diverse, continua, ma se dovesse essere dimostrato che qualcuno dei nostri ha fatto spese ingiustificate e ingiustificabili queste persone non verranno più ricandidate. Anche su questo, continua, siamo per la tolleranza zero.
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