“Oggi siamo orientati ad andare da soli. Cinque anni fa c’è stata una rottura con il centrosinistra, non per colpa mia, e non è facile ricostruire rapporti basati sulla fiducia. Ma nelle prossime settimane c’è tempo per ragionare”. Così ha esordito Laura Castelletti questa sera, – rispondendo a una domanda sulle strategie per le prossime elezioni comunali di Brescia – durante la presentazione del libro di Emilio Del Bono alla sala Civica del Villaggio Sereno. Parole che sono suonate a tutti i presenti (seduti al tavolo, con loro, il consigliere regionale Gianbattista Ferrari e il segretario del circolo Pd Sud Vittorio Castellini) come una chiara apertura al Pd, anche in vista di un eventuale accordo per la Loggia. E anche sui temi amministrativi, nel corso della serata, non sono mancati i punti di contatto tra la Castelletti e Del Bono. Quasi totale, e netta, da parte di entrambi la critica a Paroli (a partire dal caso Matisse, su cui entrambi hanno usato parole durissime nei confronti di Paroli e Arcai). Mentre anche sui punti che oggi dividono i due candidati (come quello del Pgt: Del Bono aveva dichiarato di volerlo cancellare e ieri ha corretto il tiro sottolineando che “non è questione di distruggere, ma si tratta almeno di togliere quei 2 milioni di metri quadrati di aree agricole che dovrebbero lasciare spazio al cemento”) l’aspirante sindaco del Pd ha fatto delle aperture significative all’ex esponente socialista. Ribadendo il sì alle primarie purché prima si ragioni sui programmi e si stabilisca quali sono le forze del centrosinistra perché, ad esempio, “Rifondazione è sempre stata all’opposizione e noi non siamo con i No Tav o per la chiusura dell’inceneritore”.

Nel suo intervento Del Bono ha invocato “un nuovo patriottismo municipale” basato su una “leadership collettiva” per costruire un “governo civico della città”. Quindi ha parlato dell’amministrazione Paroli come della “stagione di maggiore incompetenza amministrativa dal dopoguerra” e promesso che – in caso di vittoria alle prossime comunali – costruirà una giunta “non basata sui bilancini delle correnti di partito”. Sulla stessa linea Ferrari che ha sottolineato il “no a modelli stanchi di contrapposizione aprioristica tra destra e sinistra” e che “la presenza qui di Laura è già un passo nella direzione giusta”.

Durissima la presa di posizione di entrambi sul caso Matisse. “La maggioranza ha dimostrato arroganza e superficialità”, ha detto in particolare la Castelletti, “credo che il minimo da parte da Arcai sarebbe stato farsi da parte. Quanto a Paroli saranno gli elettori a decidere se confermare o meno la fiducia a questa giunta”.

Da segnalare la presenza tra il pubblico dell’ex assesore Rosangela Comini, il vicesegretario provinciale del Pd Riccardo Frati, l’ex consigliere civico Gianbattista Colangelo, l’ex consigliere Ds Marco Pozzi e l’ex consigliere dei Verdi, il segretario Pd Giorgio De Martin e presidente Ecodem Paolo Vitale.

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Redazione BsNews.it
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