“I proventi dell’idroelettrico andranno alle regioni produttrici, un’assicurazione per lo sviluppo dei territori del Nord”. E’ il commento di Davide Caparini alla modifica nelle commissioni Finanze e Attività produttive all’articolo 37 del decreto Sviluppo per cui saranno le Regioni, e non lo Stato, a indire le gare per il rinnovo delle concessioni per le grandi derivazione idroelettriche. “Il governo per far cassa in un primo momento voleva intascare tutti i proventi dallo sfruttamento delle risorse idriche per la produzione di energia. Oltre 4 miliardi di euro che dalle nostre valli sarebbero finiti direttamente alle casse di Roma. Il pressing dei governatori di Lombardia, Veneto e Piemonte e la monolitica opposizione dei rappresentanti di quei territori sull’offerta economica delle aziende prevarrà la compensazione territoriale – spiega Caparini – che si tradurrà nella realizzazione di opere accessorie, e il venti percento dei canoni che le Regioni trasferiranno ai territori sarà utilizzato per ridurre il costo della bolletta elettrica di cittadini e imprese. È stato fatto il massimo possibile per tutelare e garantire la parte produttiva del Paese, il minimo riconoscimento per quanto ci viene tolto”.
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