Con la lettera inviata nei giorni scorsi ai rappresentanti delle istituzioni, lassessore alla Cultura e alla Pubblica Istruzione del Comune di Brescia, Andrea Arcai, si è pronunciato in difesa del diritto allo studio e dellistruzione di qualità. Forte lappello indirizzato al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dellIstruzione, alle forze politiche e alla autorità scolastiche locali affinché le istanze degli istituti bresciani trovino accoglimento. Mi preme segnalare la situazione di estrema difficoltà in cui versano le scuole bresciane primarie e secondarie di primo grado, dovuta al fatto che ormai da anni lo Stato non versa alle istituzioni scolastiche i fondi dovuti, si legge nella nota di Arcai. Lo Stato ha accumulato nei confronti degli istituti comprensivi cittadini un debito di 1.550.000 Euro negli ultimi 6 anni per il solo diritto allo studio. Una condizione drammatica che mette seriamente a rischio l’erogazione del servizio scolastico nel suo complesso: le scuole non hanno più fondi per pagare i supplenti, per far funzionare i fotocopiatori, per acquistare i prodotti indispensabili, per garantire sicurezza, vigilanza e pulizia dei locali. Negli ultimi quattro anni precisa lassessore il Comune di Brescia aveva cercato di sopperire alle negligenze dello Stato, versando nelle casse delle scuole, a titolo di contributo per il diritto allo studio, più di 1.800.000 Euro oltre a 175.000.000 dal 2008 al 2011 per la scuola in generale e aver previsto una spesa complessiva di oltre 45.000.000 per il 2012. Questanno sarà possibile a causa dei vincoli posti dal patto di stabilità e dalla drastica contrazione degli utili delle nostre società partecipate dare alle scuole, sia per il 2012 sia per il 2013, solo un contributo di circa 380.000 per il diritto allo studio e alla perequazione. La lettera ha trovato seguito nellazione di coordinamento dei vari soggetti istituzionali e delle parti sociali, messa in campo con convinzione dellassessore per esercitare una maggiore pressione sul Governo, come ad esempio linterpellanza al ministro Profumo depositata alla Commissione Istruzione della Camera dei Deputati dagli onorevoli Beccalossi e Saglia proprio sulla situazione delle scuole bresciane. Attraverso un corale intervento di sensibilizzazione sottolinea Arcai intendo richiamare lo Stato alle proprie responsabilità affinchè onori i suoi debiti e metta in condizione le scuole bresciane a continuare a essere tra le migliori della nazione. A tal fine lassessore ha richiesto di essere ricevuto dai dirigenti degli uffici scolastici provinciale e regionale, dott.ssa Raimondi e dott. Colosio, dallassessore alla Pubblica Istruzione della Regione Lombardia, on. Aprea e dalle competenti commissioni parlamentari.
Solo unazione coordinata tra tutte queste realtà, la cui autonomia è stata di colpo cancellata dal Governo afferma lassessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Brescia consentirà unefficace azione nei confronti di chi effettivamente deve provvedere a quanto stabilito dalla Costituzione e cioè che venga garantito il diritto alla scuola per tutti. Solo se si rimarrà divisi come fino a ora è accaduto, la sconfitta e il regresso sociale saranno certi.
Lassessore Arcai è fiducioso che invece si possa trovare quellunità necessaria per garantire alla nostra città il livello qualitativo delle scuole che le spetta.
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