Resta in carcere Mohamed Jarmoune, il 20enne marocchino accusato di terrorismo. Lo ha deciso il gip di Brescia Maria Paola Borio, nell’ordinanza con la quale ha accolto la rinnovazione della richiesta della misura cautelare avanzata dal pm. Jarmoune. Secondo l’accusa il ragazzo stava preparando un attentato alla sinagoga di Milano. Sul suo pc gli inquirenti hanno scoperto dati e informazioni sui preparativi, compreso un sopralluogo virtuale: il giovane aveva già visitato la sinagoga di via Guastalla utilizzando Google Map e cerchiando i possibili ostacoli, come il pilomat per l’accesso all’area residenti, la viabilità, i parcheggi e le zone pedonali, oltre alla telecamera di sorveglianza. Tra le informazioni recuperate anche istruzioni sull’uso di armi. L’unica concessione fatta dal Gip è il permesso di ricevere le visite dei familiari in carcere, ma solo del padre e della madre
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