Ha preso a testate il muro della sala slot dove lavorava come dipendente per poi inscenare una finta rapina ai danni dell’esercizio commerciale, consegnare il denaro trafugato ad un’amica della sua fidanzata e denunciare il furto alle autorità. Nell’inscenare la finta truffa l’uomo pensava di aver disattivato le telecamere di sorveglianza posizionate all’interno del locale, ma in realtà aveva solo spento il video. Ai carabinieri, intervenuti sul posto, aveva raccontato di essere stato aggredito da un uomo armato di coltello. Tutto inventato. Il 39 enne sperava di derubare la sala slot per ripagare alcuni debiti di gioco, ma ai carabinieri è bastato visionare le registrazioni delle telecamere interne per accorgersi che non c’era stata nessuna rapina e che l’unico colpevole del furto era proprio l’uomo che aveva sporto denuncia.
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