Regione, respinta la mozione di censura all’assessore Bresciani
0
Respinta a maggioranza, con voto palese (44 voti contrari, 28 sì, nessun astenuto), la mozione di censura (primo firmatario Stefano Zamponi, IdV) all’assessore regionale alla Sanità, Luciano Bresciani, per la vicenda Teleospedale. La questione sollevata dal documento, firmato anche da PD, SEL, UdC, Pensionati, riguardava presunte dichiarazioni mendaci rese dall’assessore in un’audizione in Commissione Sanità. In quell’occasione, era il 19 ottobre 2011, l’assessore riferiva che, secondo quanto documentato dall’A.O. di Busto Arsizio, il contratto per l’allestimento di un sistema televisivo interno con la Multimedia Hospital era stato sospeso in via cautelativa. Secondo quanto appurato da un sopralluogo all’ospedale di Circolo di Busto il 3 novembre 2011 e riportato in un filmato allegato agli atti della mozione risultavano ancora presenti nella bacheca per i messaggi pubblicitari manifesti promozionali della suddetta società di comunicazione.
Nella sua risposta l’assessore Bresciani ha confermato la veridicità degli atti prodotti dalla direzione dell’ospedale e ha respinto qualsiasi addebito di mendacità, dichiarando che la presenza di manifesti pubblicitari era stata dichiarata dalla stessa azienda ospedaliera oggetto di “affissione abusiva” e quindi rimossa. “Tutti i fatti contestatimi si riferiscono a circostanze estranee al contratto con la Multimedia e comunque si riferiscono a rapporti tra la dirigenza dell’ospedale e la società”, ha spiegato Bresciani.
“Spetta all’assessore assumersi la responsabilità politica di quanto dichiara o di quanto riportano documenti di sua competenza”, ha puntualizzato Zamponi, cui ha fatto eco anche Giulio Cavalli (SEL). Il capogruppo PD, Luca Gaffuri, ha invece invitato l’assessore Bresciani“a prendere misure atte a rimuovere il direttore generale dell’azienda o a imputare allo stesso la responsabilità dell’errata comunicazione. Altrimenti, tutta la responsabilità va addebitata all’assessore stesso”.
Stefano Galli, capogruppo della Lega Nord, ha dichiarato la contrarietà del suo gruppo alla mozione di censura in quanto “si fonda su argomenti opinabili – la data del filmato non è documentata – ed è quindi inaccettabile”.
In apertura di seduta, il Presidente Davide Boni ha inviato l’Aula a un minuto si silenzio per i due dolorosi fatti di cronaca avvenuti nei giorni scorsi, a Tolosa e in Svizzera, in cui hanno perso la vita bambini.