(a.c.) In centinaia in piazza, per dire NO alla chiusura della centrale operativa del 118 che presto verrà accorpata nel nuovo servizio unico con Bergamo, il tutto all’interno del progetto di ridefinizione del programma di assistenza al cittadino che porterà alla nascita del numero unico di intervento, il 112.
E’ andata in scena ieri la protesta organizzata da settimane dai numerosi volontari di servizi di soccorso presenti su tutto il territorio provinciale. Davanti all’ospedale Civile, sede della centrale del 118, i manifestanti hanno espresso la loro contrarietà all’accorpamento, deciso su base regionale, che porterà il numero delle centrali da 12 a solamente 4, un indubbio risparmio di risorse economiche ma, come sostenevano i manifestanti in piazza ieri, forse anche una perdità di qualità del servizio in termini di tempo necessario per l’intervento. I volontari fanno leva sul fatto che la nostra provincia, la seconda per numero di abitanti di tutta la Lombardia, non debba perdere la centrale operativa, semmai facendosi carico delle province di Mantova e Cremona piuttosto che passare a Bergamo.
In piazza, assieme ai volontari, tanti politici locali, a cominciare da Margherita Peroni, presidente della Commissione Sanità al Pirellone, Mauro Parolini, Emilio Del Bono e Gianantonio Girelli.
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