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La Rizzi all’attacco: no al nuovo impianto per lo smaltimento dell’amianto in Valcamonica

“No allo smaltimento dell’amianto in Vallecamonica” – commenta l’assessore regionale Monica Rizzi, dopo aver partecipato a Gianico alla raccolta delle firme contro la costruzione di un impianto per lo smaltimento di questo materiale da parte delle Ferrerie Scabi.

“Appoggio tutto il mio territorio in questa protesta – continua la Rizzi-. Trovo assurdo rischiare di rovinare e inquinare la Vallecamonica per la costruzione di un impianto che è ancora in via di sperimentazione. Quando giovedì ci sarà il tavolo tecnico della Regione per discutere di questo argomento solleverò le mie perplessità”.

“Giovedì 19 ci sarà il primo incontro con la Regione, il primo passaggio di un iter abbastanza lungo per avere l’autorizzazione o no alla costruzione di questo impianto – commenta l’assessore provinciale all’Ambiente Stefano Dotti -. Personalmente sono contrario, la trasformazione vetro-chimica dell’amianto, cioè il trattamento termico che porta questo materiale nocivo alla cristallizzazione, in Italia è ancora in fase di sperimentazione. Non sappiamo che effetti potrà avere sull’impatto ambientale e le criticità che porterà”. “L’amianto in Italia oramai è vietato da tanto tempo – continua Dotti -. Lo smaltimento è sempre avvenuto all’estero, anche se i costi sono decisamente più alti, o in discariche italiane, ma sempre in assoluta sicurezza, perché andare a rischiare qui, nel nostro territorio, con un impianto di una tecnologia nuova e ancora non sperimentata”.

Ferriere Scabi, in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia, hanno brevettato un impianto che «cuoce» le lastre di amianto in un forno che raggiunge i 1.300 gradi, riducendo le fibre nocive a materiale inerte pronto per essere riciclato. Un impianto in grado di lavorare ogni anno 73-74 mila tonnellate di amianto e di ridurlo a 54-55 mila tonnellate di materiale inerte.

Chiosa la Rizzi: “Certo diminuire le spese è importante, ma rischiare la salute della gente, no! E’ impensabile parlare di rilancio turistico della Vallecamonica ed avere tanti buoni propositi per il territorio e poi costruire un impianto di smaltimento dell’amianto”.

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Redazione BsNews.it

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