(a.c.) Uscito pulito dal processo di primo grado, l’appello ha ribaltato completamente la sentenza accusandolo di abusi ripetuti nei confronti delle due figlie allora minorenni, condannandolo a 10 anni e 2 mesi di reclusione.
Alla fine, o meglio: alla fine del processo d’appello (la vicenda giudiziaria con ogni probabilità continuerà in cassazione) hanno avuto ragione le persone che da anni accusano l’uomo di avere rovinato la vita delle sue figlie. La vicenda si è svolta nella zona della Franciacorta. Secondo i giudici della 1° sezione penale della corte d’appello, presieduta da Federico Augusto Mazza, a partire da quando le due figliolette del condannato avevano 5 e 7 anni sono state oggetto di abuso da parte dello stesso genitore, ma non solo: anche il nonno nelle piccole, morto durante il processo di primo grado, uno zio, morto suicida in carcere, e un’altra persona furono coinvolti negli episodi, ripetuti, di abuso. Dopo l’assoluzione ora la condanna, ma il danno grave è compiuto e sarà difficile porvi rimedio: le due ragazze, ora adulte, vivono protette in una comunità, e la loro vita non è semplice. Al condannato il giudice ha revocato la patria potestà: speriamo sia il primo passo verso la rinascita delle ragazze.
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