(a.c.) Un appartamento piccolo, solo due stanze, in via Milano a Chiari. Marito, moglie, due figli e pure un ospite, un cugino residente nella bergamasca. Cinque persone, tutte intossicate, per fortuna non in maniera grave, dal monossido di carbonio sprigionato dal rogo acceso su un bracere al centro di una stanza.
E’ successo la sera prima dell’Immacolata, mercoledì, e la notizia è riportata anche sul Giornale di Brescia in edicola stamane. Protagonista della vicenda una famiglia di quattro persone originaria del Burkina Faso, padre di soli 28 anni, madre e due figli di 2 e 10 anni, più il cugino ospite. Si stava cucinando sul bracere, ma non era una scelta gastronomica: il contatore del gas dell’appartamento è piombato, la famiglia non riusciva più a pagare la bolletta da quando il marito è senza lavoro. Niente gas per cucinare quindi, ma nemmeno per riscaldare le stanze. A un certo punto il padre si è accorto che nell’aria c’era qualcosa di strano, ed ha portato tutti al pronto soccorso dove sono stati visitati e immeditamente ricoverati.
Il pericolo è scampato. Ma la famiglia rimarrà ancora senza riscaldamento, e il padre senza lavoro. L’emergenza continua.
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