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Tangenti e traffico di rifiuti, Nicoli Cristiani: “Sono rovinato”. In casa trovati 100mila euro

"Sono rovinato". Sono queste le parole che Franco Nicoli Cristiani, 68 anni, vicepresidente del Consiglio regionale lombardo, avrebbe pronunciato ieri mattina quando i carabinieri del Comando provinciale di Brescia lo hanno arrestato con l’accusa di corruzione, hanno trovato nella sua abitazione centomila euro custoditi in due buste.

Denaro che, per l’accusa, è quello che i coniugi Pierluca Locatelli e Orietta Pace Rocca (arrestati insieme a Nicoli e ad altre 7 persone) avevano consegnato il 26 settembre scorso a Milano al responsabile degli staff dell’Arpa della Lombardia, Giuseppe Rotondaro, che a sua volta l’aveva “girato” proprio a Nicoli Cristiani all’interno del ristorante Berti, a Milano, non distante dal palazzo della Regione.

Il gruppo Locatelli, la cui azienda principale ha sede a Grumello del Monte (Bergamo) era già nel mirino della Procura di Brescia a causa di irregolarità nella realizzazione della strada “Orceana”, nella Bassa bresciana. Il materiale utilizzato per il fondo stradale era sospetto. Da qui è partito uno screening dei carabinieri, coordinati dal procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia di Brescia, Fabio Salamone e dai pm Silvia Bonardi e Carla Canaia, dei vari cantieri in cui opera il gruppo bergamasco e gli investigatori sono giunti ai sequestri di ieri di due cantieri della Brebemi. Il sospetto è che per realizzare il fondo stradale siano stati usati rifiuti come scarti di acciaieria e altri non trattati.

E’ stata però la vicenda della discarica di Cappella Cantone, nel Cremonese, a far emergere la corruzione. Dalle intercettazioni e’ risultata evidente l’impazienza di Locatelli perché fosse al piu’ presto destinata a discarica di amianto, nonostante la ferma opposizione dei cittadini. In ballo per l’imprenditore c’era un finanziamento di parecchi milioni di euro. L’imprenditore bergamasco, con altre persone, sempre intercettato, descrive Nicoli Cristiani come un ‘mammasantissima’ nel settore dell’ambiente, pur non essendo più assessore. Resta il fatto che il giorno in cui ottiene il denaro da Rotondaro (che sarà ricompensato qualche giorno dopo dai Locatelli con 10mila euro) la discarica di amianto ottiene l’ autorizzazione integrata ambientale. Una circostanza sulla quale inquirenti e investigatori bresciani continuano a indagare. 

Intanto oggi Nicoli Cristiani sarà sentito oggi dal Gip per l’interrogatorio di garanzia. “E’ scosso ma determinato a difendersi” ha spiegato il suo difensore, Piergiorgio Vittorini.

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Redazione BsNews.it

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