Sia risponde agli autisti: sicurezza prioritaria, ma le “gabbie” non sono la soluzione

di AndreaTortelli – La sicurezza degli autisti è una delle nostre priorità. Ma le “gabbie” non sono la soluzione. Risponde così Roberto Salerno, direttore di esercizio di Sia trasporti, all’appello lanciato da alcuni conducenti della compagnia tramite Bsnews.it. “Negli ultimi due anni le aggressioni nei nostri confronti non si contano nemmeno: abbiamo paura e non ci sentiamo tutelati dall’azienda”, avevano detto gli autisti. Chiedendo a Sia di fare di più. “Ogni anno”, ribatte Salerno, “trasportiamo circa 15 milioni di passeggeri, con una media di 1.500 corse al giorno, e per fortuna gli episodi di violenza fisica davvero rari: nell’ultimo biennio ne abbiamo registrati ‘soltanto’ tre. Posso capire che alcuni autisti manifestino preoccupazione e disagio per questo, anche a fronte di cambiamenti della società italiana che si ripercuotono su chiunque oggi lavori con il pubblico. Ma vorrei rassicurarli: continueremo ad impegnarci per migliorare le condizioni di lavoro e la sicurezza dei nostri dipendenti”.

Il direttore cita quindi le “attività di controllo mirate” effettuate lo scorso anno in collaborazione con i Carabinieri. L’esperimento di guardie giurate al fianco dei controllori su alcune corse. La partecipazione alla riunione del Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico dello scorso febbraio. E il protocollo stipulato nel 2009 con Prefettura, Provincia e Regione per l’installazione su alcuni mezzi – una 50ina ad oggi – di un sistema di videosorveglianza (l’area della stazione è già monitorata da remoto dalla centrale operativa della Polizia locale). Ma Sia – sottolinea Salerno – si è spinta anche oltre, cercando un contatto diretto – e inviando una sorta di lettera di ammonizione – con le famiglie di alcuni giovani utenti sorpresi più volte senza biglietto.

Fin qui quanto già in campo. Ma se per il futuro l’azienda si dice pronta a fare di più, la ricetta scelta appare diversa da quella invocata dai conducenti sentiti da Bsnews.it. “Mettere gli autisti in gabbia”, chiarisce Salerno, “mi parrebbe una sconfitta. E’ inaccettabile che qualcuno venga malmenato, ma le barriere di protezione sono una soluzione estrema e non danno una risposta efficace al problema”. Meglio, secondo l’azienda, continuare a lavorare – seguendo il modello inglese – sul potenziamento del sistema di videosorveglianza (“stiamo definendo un nuovo protocollo per il monitoraggio della sala d’aspetto”) e sull’educazione degli utenti, anche attraverso misure – di valore prettamente simbolico – come quella dell’affiancamento di vigilantes ai controllori nei tragitti più “caldi” (“pensiamo di riproporre l’esperimento”).

Ma per Sia anche gli autisti devono fare la loro parte. “Il compito di controllare i biglietti”, spiega l’azienda, “va interpretato con serietà, ma non implica che si debba mettere a repentaglio la propria sicurezza. Anche nei corsi di formazione abbiamo dato direttive molto chiare su questo: se c’è qualche problema gli autisti devono semplicemente avvisare il controllore o le forze dell’ordine, mettendo al primo posto la propria incolumità”. Infine, Salerno risponde alle accuse dei conducenti, che avevano dichiarato a Bsnews.it di sentirsi soli anche dopo le aggressioni e chiesto tutela legale da parte dell’azienda. “E’ chiaro che gli episodi di violenza danneggiano anche noi”, sottolinea, “non a caso in passato abbiamo già dato mandato agli avvocati di intraprendere azioni legali per interruzione di servizio pubblico. E ribadiamo”, conclude, “che di fronte a episodi di oggettiva gravità che vedono i nostri autisti come vittime – in caso di processo – non ci tireremo indietro, anche dal punto di vista legale”.

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Redazione BsNews.it

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