E’ stato convalidato questa mattina il fermo di Luciano Manca, il 51enne che mercoledì scorso ha provocato la morte di un ragazzo 18enne sparando un colpo di fucile verso il campo rom di Calcinatello. Secondo il gip Francesco Nappo vi sarebbero infatti il pericolo di fuga e di reiterazione del reato. L’uomo resta dunque in carcere. Manca stamane ha ripercorso le tappe della tragedia con il giudice. Il 51enne ha raccontato come lo scorso luglio abbia seguito la figlia fino al campo nomadi di Calcinatello e come l’abbia vista uscire con una bustina di droga. Droga che il padre le avrebbe strappato di mano. A settembre la morte della figlia in seguito a un’overdose. Un decesso che l’uomo non è mai riuscito a superare. Da qui l’idea di andare al campo nomadi e sparare alcuni colpi "per intimidire", ma "senza la volontà di uccidere". L’avvocato del 51enne sta valutando se chiedere nei prossimi giorni la perizia psichiatrica per il proprio assistito.
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